Sasha Johnson, 27 anni durante una manifestazione di “Black Lives Matter Uk”

Un delicato intervento: solo questo potrebbe migliorare le condizioni critiche di Sasha Johnson, l’attivista di Black Lives Matter ferita gravemente alla testa da un colpo di pistola. La sparatoria è avvenuta nelle prime ore di ieri, domenica 23 maggio, a Southwark, nella zona sud di Londra. Ora, la ventisettenne inglese è ricoverata in terapia intensiva al South London Hospital. Un’amica ha rassicurato sulle sue condizioni: «L’operazione è andata bene, ora Sasha è con i genitori». Laureata con il massimo dei voti in Social Care all’università di Oxford, la giovane attivista era già stata oggetto di numerose minacce di morte per il suo impegno a supporto delle minoranze. Fa infatti parte del partito Taking The Initiative, che si batte per l’inclusione sociale della classe operaia e dei neri.

L’annuncio – È stato proprio il Taking The Initiative Party a dare la notizia. «È con grande tristezza che vi informiamo che la nostra Sasha Johnson è stata colpita alla testa da un colpo di pistola – recita il post pubblicato da TTIP – Sasha ha sempre lottato attivamente per le persone nere e contro le ingiustizie sociali. Una voce forte e potente per la nostra gente e la nostra comunità». Una comunità che ora prega per lei, come hanno invitato a fare anche i membri di TTIP, e per i suoi 3 bambini. Il movimento Black Lives Matter Uk ha espresso la sua vicinanza alla famiglia Johnson e ha organizzato per oggi, 24 maggio, alle 15 una veglia per esprimere il proprio supporto e condannare la «violenza senza senso».

La ricostruzione – Erano quasi le 3 del mattino quando gli agenti della Met hanno ricevuto una chiamata da Peckham, sobborgo sud-orientale di Londra. Gli abitanti hanno sentito degli spari e hanno chiesto l’intervento della polizia. Arrivati sul posto gli agenti hanno trovato Sasha Johnson, ferita alla testa e in condizioni critiche. Secondo una prima ricostruzione la sparatoria sarebbe avvenuta nei dintorni di una casa in cui era in corso una festa e a cui sarebbero state presenti molte persone, tra cui forse anche la stessa Johnson.

Le indagini – La polizia non ha per ora prove ed esclude che l’attacco fosse mirato contro Sasha Johnson. L’attivista, inoltre, non avrebbe ricevuto minacce credibili riconducibili all’incidente. Le indagini per identificare chi ha sparato alla testa dell’attivista sono ancora in corso e, finora, non ci sono sospettati né arrestati. L’ispettore capo Jimi Tele ha lanciato un appello: «Se avete visto qualcosa di sospetto nell’area di Consort Road nelle prime ore di domenica o se avete sentito informazioni che possano essere d’aiuto alle indagini, è cruciale che vi facciate avanti». Agli abitanti della zona è stato chiesto anche di controllare le telecamere dei citofoni e dei campanelli alla ricerca di eventuali indizi. Secondo quanto testimoniato da un’amica, Imarn Ayton, Sasha sarebbe rimasta vittima di uno scontro tra gang rivali: «Sembra che l’incidente non avesse nulla a che fare con il suo attivismo. Era a una festa ma non era lei il bersaglio».