I ragazzi dell'Itis Volta di Perugia all'incontro "Raccontare ai giovani l'Europa di ieri, oggi e domani"

I ragazzi dell’Itis Volta di Perugia all’incontro “Raccontare ai giovani l’Europa di ieri, oggi e domani”

Fredda, fuori moda e antipatica. Ecco come gli Italiani sentono oggi l’Europa. Federico Taddia, giornalista, tenta di raccontare l’Unione in modo diverso, presentando il progetto di educazione civica europea nelle scuole della Rappresentanza italiana della Commissione. All’hotel Sangallo di Perugia, il 17 aprile 2015, terza giornata del Festival internazionale del giornalismo, si è tenuto il panel “Raccontare ai giovani l’Europa di ieri, oggi e domani”. Le risposte dei ragazzi dell’Itis Volta vengono proiettate sullo schermo: “Il potere in Europa ce l’hanno i grandi gruppi finanziari” e “Federica Mogherini (Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza europea, ndr) è l’astronauta italiana che è sulla luna”. “Molti cittadini sono scettici perché credono che l’euro abbia mandato in crisi l’Europa ma in realtà è un importante elemento di condivisione”, spiega ancora una ragazza del Volta. “L’Unione europea è un figlio che ha scelto di lavorare in Olanda”, aggiunge una professoressa.

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Adriana Cerretelli, del Sole 24 Ore, presenta Angela Merkel come zarina indiscussa dell’Europa: il suo è il primo nome che fa rispondendo alla domanda “chi comanda nell’Ue?”. La segue Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, “salvatore dell’euro contro le politiche nazional-nazionalistiche dei singoli Stati”. Infine, Jean-Claude Junker, presidente della Commissione Europea, e Martin Schulz, “testa del Parlamento Europeo”. “Agli appuntamenti europei”, conclude Cerretelli, “i capi di Stato e di governo sono come i ragazzi contenti di andare in gita perché perdono ore di lezione”. 
 
L’euro, invece,” è una moneta universale che permette di viaggiare e di comprare online”, dicono i ragazzi del Volta. Dino Pesole, editorialista e corrispondente del Sole 24 Ore, spiega la valuta comune con parole semplici. “I vantaggi dell’euro in Italia sono per esempio i mutui più bassi che in Europa”, dice. “Se uscissimo dall’euro e tornassimo alla lira, avremmo di nuovo un’inflazione alta che ci riporterebbe agli anni Settanta”. Ma soprattutto c’è un valore simbolico che unisce Paesi diversi, ma con una cultura comune, attraverso una moneta. Non c’è però una vera unione: manca, in sostanza, la politica e la leadership.

L’Europa non è però assente dalla nostra quotidianità. Per Ewelina Jelenkowska-Luca della Rappresentanza italiana della Commissione europea, l’Ue è ovunque. Nei pesci, ad esempio, simbolo della politica di biodiversità europea, nell’acqua, su cui l’Ue ha dettato regole stringenti, e nelle etichette che troviamo sui prodotti. L’Europa, però, non ha competenze sulle politiche scolastiche. Nel sociale, nel modello culturale, nella storia, l’Unione è ancora immatura, ammette Jelenkowska-Luca, che ricorda ai ragazzi che saranno loro a formare una vera Ue. Il panel prosegue oltre l’orario previsto e termina con il video dell’Itis Volta “Europe is happy” e con molti applausi.

Chiara Baldi e Livia Liberatore