L’Europa si mobilita in attesa della decisione indiana sull’applicazione della legge che prevede la pena di morte nel processo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Da Nuova Delhi, l’inviato speciale del governo Staffan De Mistura ha annunciato un’iniziativa forte e decisa per uscire dallo stallo.
Ma i riflettori si sono spostati a Bruxelles dove il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, ha firmato ieri mattina la richiesta di bloccare l’accordo di libero scambio fra Ue e India se contro i marò si dovesse decidere di applicare la legge penale indiana.
Tajani ha chiesto con forza “un processo giusto” per i fucilieri di marina e ribadito che sarebbe “inaccettabile l’applicazione di una legge che prevede, anche solo a livello ipotetico, la pena di morte”. Premio Nobel per la pace, l’Unione europea da sempre si batte per il rispetto dei diritti civili e contro pena di morte. Di fronte a una sentenza che preveda la pena di morte, l’Europa dovrebbe sospendere il negoziato di libero scambio con l’India, ha spiegato Tajani.
Non solo: la Commissione Europea potrebbe decidere di annullare il regime tariffario privilegiato già in vigore con l’India. Una delle condizioni per bloccarlo è il mancato rispetto dei diritti umani. Nel pomeriggio di ieri Tajani ha incontrato Barroso. “La Commissione farà il possibile per risolvere il caso e comunque siamo tutti contro la pena di morte”, ha assicurato il presidente europeo.
Silvia Sciorilli Borrelli