Volge al termine la visita di cinque giorni in Cina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Arrivato a Pechino lo scorso 7 novembre, accompagnato dalla figlia Laura e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Capo di Stato ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping. L’appuntamento è stato un’occasione per sottolineare la solidità dei rapporti tra Italia e Cina, ma anche per ricordare la centralità del ruolo di Pechino nelle dinamiche della guerra tra Russia e Ucraina. Oggi, 11 novembre, Mattarella si è spostato a Canton, dove assisterà alla rappresentazione dell’Atto II dell’opera lirica «Marco Polo» presso il teatro Opera House e domani, prima di rientrare nel nostro Paese, incontrerà una delegazione di imprenditori italiani in Cina.
L’incontro con Xi – Le telecamere ritraggono Mattarella e Xi Jinping sorridenti mentre si stringono la mano. Hanno appena concluso il loro confronto presso il “National Center for Performing Art” di Pechino, toccando vari argomenti tra cui lo storico rapporto di collaborazione tra Cina e Italia. La visita del Capo di Stato è l’occasione per coltivare tali relazioni, ma anche per accendere la luce su alcuni temi fondamentali per il futuro politico ed economico dell’Italia: Mattarella ha invitato Pechino alla rimozione delle barriere cinesi sui prodotti italiani in nome di un mercato sempre più libero. Sul fronte delle guerre in Ucraina e Medioriente, il presidente ha sottolineato l’importanza di un’impegno attivo da parte della Cina per arrivare a una risoluzione dei conflitti: la richiesta è che Pechino eserciti un ruolo di mediazione con il Cremlino.
Accordo tra le università – Nei giorni spesi in Asia, oltre ad altri incontri istituzionali di rito come quello con il segretario del Partito della Provincia dello Zhejiang, la delegazione italiana ha anche avuto modo di firmare un accordo sull’alta formazione i cui temi erano stati precedentemente concordati dal ministro per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini con il ministero dell’Educazione cinese. Il concordato, firmato dal vice-premier Tajani, prevede l’introduzione di un meccanismo di consultazione regolare tra i ministri dei due Stati e l’organizzazione, a partire dal 2025, di un Forum dei rettori italiani e cinesi il cui dialogo verrà garantito dal Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).