Guerra e crisi climatica non sono differenti quando si tratta dei destini umani. È quello che emerge dal discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la XVI Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina. «Le sfide di fronte alle quali l’umanità si trova pongono a rischio la sopravvivenza del pianeta, a partire dalle conseguenze della condizione climatica, sino a modalità belliche che ci riportano a epoche che non hanno il diritto di riproporsi».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani durante la XVI Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici (Ansa / Fabio Frustaci)

Contro gli attacchi sui civili — Il capo dello Stato ha parlato del conflitto in Ucraina e di quello fra Israele e Hamas, ma soprattutto delle conseguenze della crisi mediorientale che si percepiscono anche in Occidente. «È riemerso anche il fenomeno dell’antisemitismo. Si tratta di veri e propri “magazzini dell’odio, mai svuotati della loro merce tossica”», ha detto il presidente, citando la senatrice Liliana Segre.
Nelle sue parole anche un pensiero alle vittime civili, che «pagano un prezzo alto»: «È inammissibile che si esercitino attacchi e rappresaglie che colpiscono la inerme popolazione civile». Il riferimento è ai bombardamenti indiscriminati che l’esercito israeliano ha portato sulla popolazione palestinese. «È necessario rendere stringenti le regole di quel diritto internazionale umanitario la cui urgenza emerse già con la Convenzione di Ginevra nel 1864».