Nuova ondata di missili iraniani su Israele. Poco dopo l’alba del 19 giugno è stato colpito anche l’ospedale Soroka di Beer Sheva, nel sud del Paese. Gravi i danni alla struttura sanitaria, che è stata evacuata per il rischio di fuoriuscita di materiale pericoloso al piano superiore. Ci sarebbero decine di feriti. Tra i primi a condannare l’episodio è stato il presidente israeliano Isaac Herzog: «L’ospedale Soroka è uno dei migliori di Israele e serve l’intera regione del Negev, curando israeliani di ogni fede e i nostri vicini palestinesi che vengono appositamente per essere curati. Il suo personale devoto – ebrei e arabi – lavora fianco a fianco in straordinaria armonia, unito dalla missione di guarire». «In momenti come questi – ha aggiunto Herzog – ci viene ricordato cosa è veramente in gioco e i valori che stiamo difendendo».
Sdegno anche da parte presidente dell’Associazione medica israeliana: il professor Zion Hagay ha definito l’uso di missili balistici sugli ospedali «un crimine di guerra». «Mentre Israele prende di mira obiettivi di sicurezza, gli iraniani sparano deliberatamente contro i centri abitati per colpire il maggior numero possibile di civili», ha detto Hagay. La ong iraniana Human Rights Activists News Agency ha sottolineato che anche le vittime in Iran sono soprattutto civili: almeno 639 morti certificati e 1.329 feriti dai raid israeliani.