Non si placa l’ondata di denunce per molestie sessuali che sta investendo l’universo di Hollywood. A essere accusato è di nuovo Dustin Hoffman: dopo il racconto di Anna Graham Hunter, a puntare il dito contro ild divo quasi ottantenne è la sceneggiatrice e produttrice tv Wendy Riss Gatsiounis.

Nuove accuse – Le ultime accuse arrivano dal magazine d’intrattenimento Variety, che riporta la testimonianza di Wendy Riss Gatsiounis, oggi sceneggiatrice e produttrice tv. Il suo racconto si riferisce a quando era una giovane autrice per il teatro e avrebbe incontrato Hoffman per discutere di un adattamento cinematografico della sua commedia A darker purpose. Secondo la donna, Hoffman – che aveva quasi trent’anni più di lei – non si mostrò per nulla interessato a discutere di questioni lavorative e le domandò a bruciapelo se avesse mai avuto rapporti intimi con un uomo di oltre 40 anni. «Fece un passo indietro, aprì le braccia e aggiunse: “Sarebbe un nuovo e intero corpo da esplorare”», ha raccontato Gatsiounis. L’incontro sarebbe avvenuto in presenza dello sceneggiatore Murray Schisgal e sarebbe continuato con la proposta di andare a fare shopping insieme nei pressi di un hotel. Al rifiuto della ragazza, Hoffman sarebbe uscito di scena, mentre Schisgal l’avrebbe informata che nessuno di loro era interessato al suo lavoro. L’attore per ora ha risposto a questa ricostruzione dicendo di non ricordare nulla, né della donna che lo accusa né degli atteggiamenti che gli vengono attribuiti.

I precedenti – Gatsiounis non è però la prima a muovere accuse di questo genere contro il divo de Il laureato e Kramer contro Kramer. Solo ieri, 1 novembre 1017, era la volta di Anna Graham Hunter sulle pagine dell’Hollywood Reporter: «Avevo 17 anni, ora ne ho 49 e capisco meglio. Lui era un predatore, io ero una bambina», ha scritto Hunter, ricordando episodi risalenti a quando lei era stagista sul set del film Morte di un commesso viaggiatore. Nella sua ricostruzione compaiono palpeggiamenti e frasi rivoltele dall’attore con chiari riferimenti sessuali, come «vorrei un uovo sodo, e un clitoride alla coque». A queste accuse Hoffman ha risposto con una dichiarazione al Guardian: «Ho il massimo rispetto delle donne e mi dispiace terribilmente che qualsiasi cosa io possa aver fatto possa averla messa in una situazione spiacevole. Mi dispiace. Non riflette ciò che sono».