Un’intollerabile invisibilità mediatica. È quanto ha circondato e circonda la storia di migliaia di donne e ragazze indigene canadesi uccise e scomparse. Un crimine passato sotto silenzio, che però tra il 1980 e il 2021, secondo il governo canadese, ha mietuto oltre 1000 vittime. Ma, secondo l’associazione “Native Women’s Association of Canada”  sarebbero invece 4000 le donne mai ritrovate o trovate morte.

Quattromila pagine – In Canada, lo scorso 4 ottobre, si è celebrata la Giornata nazionale canadese d’azione per le donne e le ragazze indigene uccise e scomparse e per ricordarle l’associazione NWRCT ha presentato all’Ontario’s, edificio del governo statale di Toronto, un quotidiano con 4000 prime pagine su ognuna delle quali c’è la storia di una donna uccisa. «Tutto è iniziato da un punto di rabbia e frustrazione», hanno spiegato Darby e Alexandra, due donne dell’ associazione NWRCT. «Rabbia per non aver sentito nessuna di queste storie prima, nonostante ognuna di esse fosse degna di copertura giornalistica nazionale. Questo è ciò che ha acceso l’idea. Vediamo la copertura mediatica da parete a parete che le donne bianche ricevono ogni giorno nei notiziari, ma il pubblico in generale non ha idea di quanto sia massiccia questa epidemia di donne indigene o uccise o scomparse, in gran parte perché non ne sente parlare».

Un monumento di carta
– «Un grosso monumento di carta» lo ha definito Giuseppe Mazza, esperto di comunicazione, nella trasmissione Guarda che Lune di Radio Popolare, «un modo per raccontare un fatto impossibile da ignorare». Il documento è stato consegnato al primo ministro Justin Trudeau il 3 ottobre 2022, affinché il governo intervenga per far fronte al pericolo che le donne e ragazze indigene affrontano ancora oggi, ogni giorno.
Esposti in edicola, anche 300 poster con la parola “Missing”  a grandi c aratteri con accanto un codice QR che permette agli spettatori di inviare un’e-mail al parlamentare della circoscrizione di provenienza di una delle donne scomparse.