Sono già quasi 50 milioni i cittadini americani che hanno espresso la loro preferenza su chi tra Kamala Harris e Donald Trump diventerà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Questo grazie alla possibilità del voto anticipato (“early voting”) che può avvenire via posta o di persona, in seggi elettorali appositamente designati. Il periodo durante il quale è possibile approfittare di questa modalità dipende da stato a stato e varia da tre giorni ad addirittura sette settimane prima del giorno delle elezioni, fissato per il prossimo 5 di novembre. Il primo a dare il semaforo verde è stata la Pennsylvania lo scorso 16 settembre. Sono solamente tre invece gli stati che non permettono questa modalità, se non per motivazioni certificate: Mississippi, Alabama e New Hampshire. Una scelta, quella del voto anticipato, che affonda le sue radici nella storia. È durante la guerra civile (1861-1865) che gli Stati Uniti sperimentarono infatti per la prima volta il voto per corrispondenza su larga scala, visto che molti degli uomini con diritto di voto erano impegnati in combattimenti lontano da casa.

Chi vota prima Sono due tradizionalmente le categorie di elettori che scelgono di votare in maniera anticipata: quelli che vivono all’estero – militari o altre figure professionali fuori dagli Stati Uniti – e quelli che invece la ritengono semplicemente la modalità più comoda e veloce, che permette di evitare le lunghe code che si formano ai seggi il giorno delle elezioni. Storicamente, a sfruttare questa possibilità sono maggiormente i democratici. Basti pensare, infatti, che secondo il Mit Election Data and Science Lab – laboratorio di ricerca che analizza i dati sulle elezioni – nel 2020 circa il 60% dei Dem ha votato per posta, mentre i repubblicani si sono fermati al 32% del totale. Quasi il doppio insomma.

Voto anticipato 2024 – Quello dell’early voting è una prassi oramai sempre più diffusa negli Stati Uniti, che ha raggiunto il suo apice nelle elezioni del 2020, segnate dalla pandemia di Covid-19, quando hanno sfruttato questa possibilità oltre 100 milioni di americani. Tornando all’attualità, quasi un terzo degli elettori totali ha già votato. La curiosità, però, è che secondo la Cnn è in forte aumento il voto dei Repubblicani, dato che spaventa molto la candidata democratica Kamala Harris. Questo può dipendere anche dal fatto che Donald Trump, il candidato repubblicano, ha cambiato la propria opinione circa il voto anticipato. Alla fine delle scorse elezioni, infatti, il tycoon denunciò dei brogli, dovuti a ritardi postali, che secondo la sua opinione, gli costarono la vittoria. Parole che hanno poi portato all’assalto da parte di alcuni suoi sostenitori di Capitol Hill, sede del governo degli Stati Uniti. Ora Trump, durante i suoi comizi, ha invece addirittura invitato i propri elettori a sfruttare la possibilità del voto anticipato. In effetti, le irregolarità sembrano essere minime: nel 2016 e nel 2018 ci sono stati solamente 372 casi di possibili frodi, doppi voti o suffragi espressi a nome di persone defunte, su un totale di 14.6 milioni di schede inviate via posta. Nel 2020 475.