“Ci sono tante cose che Trump non conosce sulla Corea del Nord. Non abbiamo niente da perdere”. È la risposta di Kim Yong-chol, ex capo coreano negoziatore sul nucleare, al tweet di Donald Trump, con il quale il presidente degli Stati Uniti ha esortato il leader coreano Kim Jong-un a denuclearizzare il Paese: «Kim Jong Un è troppo intelligente e ha troppo da perdere, davvero tutto, se agisce in modo ostile. Ha firmato un forte accordo sulla denuclearizzazione con me a Singapore. Lui non vuole annullare la sua relazione speciale con il presidente degli Usa o interferire con le elezioni presidenziali di novembre. La Corea del Nord, sotto la sua leadership, ha un enorme potenziale economico, ma deve denuclearizzare, come promesso».

L’episodio – Le tensioni fra i due paesi sono il seguito di quanto successo sabato 7 dicembre, quando il governo coreano ha fatto sapere di aver svolto un test  «molto importante» nella base di lancio satellitare di Sohae, nella provincia del Pyongan Settentrionale. La Korean Central News Agency (Kcna), l’agenzia stampa del regime, ha fatto sapere che il risultato “avrà un importante effetto sulla posizione strategica della Repubblica democratica popolare di Corea nel futuro prossimo”. Non sono emerse informazioni più specifiche: l’ipotesi più ragionevole è che il test in questione si si riferisca a motori per razzi a combustibile solido, secondo le attività segnalate dai satelliti commerciali nei giorni scorsi. Sohae, in ogni caso, non è un posto qualunque: rientrava fra i luoghi considerati da chiudere in cambio dell’allentamento delle sanzioni. Lo aveva indicato lo stesso Kim Jong-un sia a Trump sia al presidente sudcoreano Moon Jae-in. L’accusa all’amministrazione Usa è infatti quella di perseguire una “politica ostile” nei confronti della Corea del Nord, mentre l’Unione Europea “sta svolgendo il ruolo di animale da compagnia degli Stati Uniti” da alcuni mesi.

Tensioni – «Non abbiamo bisogno di colloqui interminabili con gli Usa ora e la denuclearizzazione è già uscita dal tavolo dei negoziati», ha detto sabato il rappresentante nordcoreano all’Onu, Kim Song. Il perseguimento da parte degli Usa di un !dialogo prolungato e sostanziale» è un «trucco che fa risparmiare tempo» a «beneficio dell’agenda politica domestica», ha rincarato il diplomatico, come parte di una strategia definita di rialzo dei toni. Nell’ultima settimana Kim è stato particolarmente attivo tra le ispezioni alle postazioni di artiglieria per i test di un nuovo lanciarazzi multiplo da 600 millimetri, l’inaugurazione della “città ideale per la gente” di Samjiyon alle pendici del monte Paektu e il ritorno sul “monte sacro” alla famiglia Kim in vista di nuove battaglie rivoluzionarie. Pyongyang  non svolge attività nucleari da quasi due anni, per decisione dello stesso Kim Jong-un. L’ipotesi, però, è che Kim possa annunciare e tracciare la “nuova strada” nel discorso alla nazione di inizio anno, il primo gennaio. Non è sfuggito, infatti, che i media ufficiali abbiano comunicato il 4 dicembre l’inconsueta riunione del plenum del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori da tenere “negli ultimi 10 giorni di dicembre”. In tempo per la comunicazione delle decisioni prese dal leader.

I precedenti – Le Nazioni Unite hanno inoltre vietato alla Corea del Nord di lanciare satelliti perché considerati alla pari di un test della tecnologia missilistica a lungo raggio. Dopo ripetuti fallimenti, la Corea del Nord ha messo in orbita con successo un satellite per la prima volta nel 2012, lanciato dallo stesso sito usato per il missile odierno. La Corea del Nord ha effettuato la messa in orbita di un altro satellite nel 2016.