Colloqui sul nucleare iraniano a Ginevra, 9 novembre

Colloqui sul nucleare iraniano a Ginevra, 9 novembre

L’accordo sul nucleare iraniano “era molto vicino”. A dirlo è il segretario di Stato americano John Kerry, reduce dai colloqui di tre giorni sul nucleare iraniano. Ma alla fine sono prevalse le divisioni. Per gli Usa la colpa dell’intesa saltata è da attribuire all’insistenza della delegazione iraniana sul diritto del loro Paese all’arricchimento dell’uranio. Niente di più falso, secondo il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, che nega ogni responsabilità dell’Iran nel fallimento dei negoziati. E aggiunge: scaricare le colpe su Teheran “non aiuta” la creazione della fiducia necessaria a raggiungere un’intesa.

”Cambiare la realtà non aiuta la costruzione della fiducia”, ha detto Zarif alla tv di Stato iraniana accusando le controparti di fare dichiarazioni diverse in base ai Paesi in cui vengono pronunciate. Kerry infatti aveva parlato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e il ministro iraniano ha sostenuto che “il fatto che i diplomatici non abbiano un metodo unico danneggerà la fiducia nei loro confronti”.

Kerry aveva sostenuto che è colpa dell’Iran se non è stato raggiunto un accordo al tavolo dei negoziati del 5+1 (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania) sabato scorso, dato che Teheran non avrebbe accettato le proposte delle grandi potenze, tra le quali “non c’è alcuna divisione”. Una sottolineatura, questa sull’unità del gruppo di potenze mondiali, con cui il capo della diplomazia Usa aveva implicitamente difeso la Francia dall’accusa di aver mandato a monte un’intesa quasi raggiunta, scaricando la responsabilità su Teheran. Il che non è affatto piaciuto all’Iran.

La Russia tenta ora di mediare tra Kerry e Zarif. La colpa del fallimento dei colloqui di Ginevra sul nucleare iraniano non è di Teheran come sostengono gli Stati Uniti. Lo ha dichiarato un diplomatico russo, commentando le parole di Kerry . “Una tale interpretazione semplifica e distorce l’essenza di ciò che è accaduto a Ginevra” ha spiegato il funzionario, “La bozza del documento congiunto preparata andava bene per l’Iran, ma dato che la decisione nei colloqui in questo formato viene presa col metodo del consenso, le parti non sono state capaci di raggiungere l’accordo finale”, e ciò non è accaduto “sfortunatamente, ma non per colpa dell’Iran”, ha sottolineato la fonte.

La delegazione iraniana che sta cercano di ottenere dalle potenze la revoca delle pesanti sanzioni che hanno messo in ginocchio l’economia del Paese, incontrerà il 5+1 il 20 novembre per un nuovo round dei colloqui. Intanto un passo in avanti sul nucleare è stato fatto ed è l’accordo tra Teheran e l’Aiea (Agenzia internazionale per l’Energia Atomica), che permetterà agli ispettori dell’organismo di controllo dell’Onu di poter accedere ai siti nucleari iraniani.

Anna Lesnevskaya