Cardinali al Conclave

Cardinali al Conclave (credit: tempi.it)

«L’inaugurazione dell’anno accademico 2012-2013 è segnato dall’ora che, in questi giorni, la Santa Chiesa di Dio è chiamata a vivere: la rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino e l’attesa orante del nuovo Papa domandano a tutti noi uno scatto di verità e di responsabilita». Questo il messaggio che il cardinale Angelo Scola ha lanciato oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica.

A Roma continuano i preparativi per il Conclave, che, con sempre maggior probabilità, inizierà lunedì prossimo, 11 marzo. Si sono tenute ieri, 4 marzo, le prime due congregazioni generali dei cardinali che organizzano le votazioni, mentre questa mattina è stata aperta dal decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano, la terza sessione. E anche a livello logistico il Vaticano si prepara: è stata rafforzata la sicurezza attorno ai cardinali e da oggi la cappella Sistina è chiusa ai visitatori.

Escono intanto, con sempre maggior intensità, le indiscrezioni sul successore di Benedetto XVI. “Il prossimo papa sarà filippino?” titola, nell’angolo alto della prima pagina, il quotidiano francese Le Figaro, che nelle pagine interne dedica un lungo articolo-ritratto all “astro nascente” Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, presente «in tutte le liste dei ‘papabili’».

«Uno dei focolari più dinamici della Chiesa si trova ormai nel’est del mondo», scrive il giornale francese, ricordando che il cattolicesimo gioca un ruolo politico-sociale importante, e ha «accompagnato la democratizzazione» in Paesi come la Corea del Sud e, appunto, le Filippine. Per questo, argomenta Le Figaro, il cardinale Tagle, detto ‘Chito’ dai suoi concittadini, potrebbe avere una chance. Anche grazie al suo «vero talento mediatico», dimostrato settimanalmente in una trasmissione sul più grande canale generalista dell’arcipelago.

«Tagle sembra rispondere all’agenda papale – conclude l’articolo – e ha anche un altro punto di forza nel sangue. Da parte di madre è di origine cinese, e il segnale sarebbe forte nei riguardi di questa grande Cina, priorità controversa del papa uscente».

Giorgia Wizemann