I due marò italiani Girone e Latorre con Pierferdinando Casini a New Delhi ph. Ansa

I due marò italiani Girone e Latorre con Pierferdinando Casini a New Delhi (foto Ansa)

Ventiseiesimo rinvio sul caso Marò. La Corte Suprema Indiana ascolterà lunedì 24 febbraio il parere del governo sulla possibilità di applicare la legge anti-terrorismo e anti-pirateria, il Sua Act, nel processo contro i due fucilieri di Marina italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo ha deciso il giudice V.S. Chauhan che si è proposto di non rinviare oltre la decisione. A quasi due anni dal loro fermo in India, i due marò italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani mentre erano in servizio anti-pirateria sulla nave Enrica Lexie, non conoscono ancora il loro capo d’imputazione.

Il procuratore generale indiano E.G. Vahanvati ha riconosciuto in aula che il governo indiano, pressato dalla comunità internazionale, è diviso sul tema: «C’è un dibattito tra il ministro degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia – ha spiegato – e abbiamo ancora bisogno di tempo per decidere». In apertura del dibattimento la difesa dei due militari italiani aveva ribadito che il Sua Act è inapplicabile e chiesto con forza, di fronte alle lungaggini giudiziarie indiane, il rientro in patria dei due marò, ormai da due anni trattenuti in India senza ancora alcun capo di imputazione.

Di fronte all’ennesimo rinvio della giustizia indiana, il ministro degli esteri Emma Bonino ha deciso di richiamare a Roma “per consultazioni” l’ambasciatore a New Delhi Daniele Mancini. «A fronte dell’ulteriore, inaccettabile rinvio deliberato questa mattina dalla Corte Suprema indiana dell’esame del caso dei Fucilieri di Marina Latorre e Girone e della manifesta incapacità indiana di gestire la vicenda – ha dichiarato la Bonino -, l’Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di Stato sovrano in conformità con il diritto internazionale. L’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in patria dei due fucilieri». Forti reazioni sono arrivate anche dall’inviato del Governo Staffan De Mistura: «Ad un ulteriore rinvio noi opponiamo un ulteriore ultimatum. Comunque sarà Roma che deciderà nelle prossime ore la linea da prendere davanti a questa situazione. Non è che con questa tattica dilatoria e qualche minima concessione l’India riuscirà a calmare il nostro sdegno».

Luigi Brindisi