Obama contro l’agenzia privata. Il Presidente degli Stati Uniti contro il colosso del rating. Obama contro Standard & Poor’s. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la Casa Bianca sarebbe pronta a fare causa alla S&P, una delle principali agenzie di valutazione del mondo insieme a Moody’s e Fitch Ratings. L’accusa è di aver classificato positivamente i mutui ipotecari di alcune banche all’origine della disastrosa crisi finanziaria del 2008.
Dopo l’indiscrezione trapelata lunedì sulle pagine del quotidiano finanziario, S&P ha confermato la notizia della causa civile e ha aggiunto che tale procedimento costituirebbe un’ingiusta punizione, da parte del governo Usa, per aver “mancato di predire” il crollo del mercato immobiliare e la crisi finanziaria.
Il riferimento è alla crisi dei subprime, quella scoppiata a seguito del boom immobiliare. Dato il clima di fiducia diffusa nel mercato, prima del 2008 tutti decidono di investire nel mattone. Le banche concedono “subprime” (una parola che significa “sottostante”, equivalente al nostro “mutuo”) ai cittadini americani, anche se questi hanno già avuto delle irregolarità. Accade poi che i cittadini non riescano a pagare il mutuo. Allora la banca vende il mutuo a un’altra banca, che fa la stessa cosa, in un susseguirsi di “scaricabarile” che alla fine ha portato alla famigerata bolla immobiliare.
Cosa c’entra in tutto questo S&P? Secondo la Casa Bianca, l’agenzia avrebbe sostanzialmente detto che alcuni di questi mutui concessi dalla banche erano affidabili, quando invece non era vero. Al centro dell’azione legale, che dovrebbe partire questa settimana sia a livello federale che a livello statale, ci sarà proprio il modello di valutazione utilizzato dall’agenzia.
Lucia Maffei