Solo un centinaio di metri ha impedito che le conseguenze della forte esplosione registrata ieri a Odessa, che ha fatto cinque vittime, avesse anche ben più pesanti ripercussioni non solo sul conflitto tra Ucraina e Russia ma sulla carta politica dell’Europa. Il convoglio di auto che trasportava il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis era vicinissimo all’esplosione che ha colpito le infrastrutture portuali della città. Ci si domanda quale fosse il vero obiettivo dell’attacco e se la vicinanza dei leader alle esplosioni sia stata fortuita. ma sia Mosca che Kiev tendono a escludere l’ipotesi di un tentativo di assassinare Zelensky.
Poco prima dell’esplosione era suonato l’allarme aereo. Il primo ministro grec ha descritto l’accaduto come «un’esperienza impressionante», e ha raccontato: «Abbiamo sentito il suono delle sirene dei raid aerei e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi». Più abituato a scenari di questo tipo, Zelensky ha incalzato: «Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire».
L’obiettivo – La Russia ha rivendicato l’attacco e il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che l’operazione ha preso di mira un «hangar in una zona portuale di Odessa in cui venivano preparati droni marini per l’uso in combattimento da parte delle forze armate ucraine». Versione confermata dal capo del centro stampa congiunto delle Forze di difesa del sud dell’Ucraina Nataliya Humenyuk, che ha negato che l’attacco a Odessa sia collegato alla visita di Zelensky in città, in occasione del viaggio del premier greco Mitsotakis. «Quello che accade – ha affermato Humenyuk – è che la Russia è terrorista e continua ad attaccare le infrastrutture portuali. A Odessa è stato effettuato un attacco missilistico, probabilmente con un’arma balistica, che ha colpito uno degli edifici del porto, ma ciò non ha nulla a che fare con una visita specifica, bensì con il terrore che Mosca esercita in modo abbastanza metodico».
Condanna internazionale – È subito arrivata la condanna unanime dai leader internazionali. La Casa Bianca ha sottolineato che gli attacchi contro Odessa dimostrano che gli aiuti militari all’Ucraina sono urgenti. Il riferimento è al pacchetto di aiuti da 60 miliardi approvato lo scorso mese in Senato Usa, dopo un lungo braccio di ferro, e che al momento però resta bloccato alla Camera dei rappresentanti. Pieno sostegno anche dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: «Tattiche vigliacche della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Ciò è riprovevole e addirittura al di sotto delle regole del Cremlino». Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha pienamente condannato su X (ex Twitter) l’azione russa.
I strongly condemn the vile attack on Odesa by Russia during @ZelenskyyUa and @kmitsotakis's visit.
No one is intimidated by this new attempt at terror – certainly not the two leaders on the ground nor the brave people of Ukraine.
More than ever, we stand by Ukraine.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 6, 2024