I difficili soccorsi nella scuola di Moore, in Oklahoma, spazzata via dalla furia del tornado

 

«Un mostro scuro e spaventoso»: con queste parole una donna descrive il tornado che lunedì 20 maggio, alle 14:56 ora locale, ha colpito l’Oklahoma. Un meteorologo della Cnn disegna le raffiche dei venti come una enorme «palla da bowling che ha attraversato la città distruggendo tutto quello che si trovava davanti». Invece «Pregate per noi» è la prima cosa che chiedono dall’ufficio del sindaco di Moore, al sud di Oklahoma City, completamente spazzata via.

Incendi, fumo ovunque, auto accartocciate le une sopra le altre, alberi sradicati. Devastazione e scene da apocalisse: i sopravvissuti, avvolti nelle coperte, si aggirano tra le macerie delle case, degli uffici, delle chiese e dei negozi. E soprattutto genitori abbracciati mentre aspettano che i propri bambini siano tirati fuori da quello che resta delle scuole elementari. La Plaza Elementary School si trovava proprio sulla traiettoria del tornado: alcune maestre hanno fatto in tempo a far rifugiare i bambini nella vicina chiesa, più sicura visto le mura di pietra. Altre hanno portato i piccoli nel rifugio sotterraneo. I testimoni hanno raccontato che i maestri hanno fatto sedere gli allievi il più vicino possibili alle mura di cemento dei rifugi, sperando che queste avrebbero retto all’urto violentissimo dei venti.

Trenta alunni sono già stati tirati fuori da quello che resta della scuola, ma venti sono i piccoli corpi estratti senza vita. Con i bambini, il numero delle vittime accertate è, al momento, fermo a 91, cui si aggiungono le 145 persone ricoverate negli ospedali della zona, almeno in quelli che hanno resistito alla furia dei venti. Un numero forse destinato a crescere. I soccorritori hanno cercato di farsi largo tra le macerie per tutta la notte, al buio, visto che 7.000 case sono rimaste senza corrente, guidati dalle voci delle persone rimaste intrappolate. Per questo motivo le autorità hanno chiesto e ottenuto dalle televisioni che gli elicotteri per le riprese restassero a terra, evitando così che il rumore dei motori coprisse le richieste di aiuto.

Barack Obama, dichiarando lo stato di emergenza, ha subito assicurato al governatore dell’Oklahoma, Mary Fallin, tutto il sostegno e l’assistenza che l’amministrazione, attraverso la protezione civile americana, la Fema, può fornire.

L’Oklahoma, la terra delle grandi praterie, è abituata a tornado e uragani: già nel 1999 un twister aveva colpito quasi la stessa zona. Raffiche di vento così violente, però, raramente se ne erano viste. Fino ad ora, solamente il tornado che nel 2011 falciò il Missouri, uccidendo 158 persone, supera quello di ieri.

Angela Tisbe Ciociola