Anche la Russia abbandona Open Skies. Il presidente Vladimir Putin, dopo aver ricevuto l’approvazione dalla camera alta del Parlamento, ha ufficializzato l’uscita dal trattato sui cieli aperti. La decisione russa arriva dopo che Donald Trump aveva portato gli Stati Uniti fuori dall’accordo oltre un anno fa. Una scelta condannata dai Paesi europei e allora anche dalla Russia, ma confermata dal suo successore alla Casa Bianca Joe Biden. E ora seguita da Putin.

Sul tavolo – Il trattato sui cieli aperti è nato nel 1992, ma è entrato in vigore nel 2002, per garantire libertà nei voli di ricognizione disarmata sopra i Paesi partecipanti. La volontà era quella di garantire la sicurezza globale individuando possibili grandi manovre militari ed evitare l’escalation di conflitti. In realtà l’accordo voleva anche ricostruire i rapporti deteriorati tra la Russia e i Paesi occidentali. L’uscita da Open Skies è infatti la diretta conseguenza dell’inasprimento dei rapporti tra Putin e gli Stati Uniti, che accusano il presidente russo di non specificate violazioni specialmente nell’area del Kaliningrad, territorio tra Polonia e Lituania in cui Mosca ha importanti interessi militari. Probabile che proprio Open Skies sarà uno degli argomenti sul tavolo il 16 giugno, quando andrà in scena l’atteso incontro di Ginevra tra i due presidenti, Joe Biden e Vladimir Putin.