E’ orrore in Pakistan. Il 16 dicembre alle 10:30 ore locali (le 6:30 in Italia) un commando di kamikaze talebano del Tehrek-e-taliban Pakistan (TTP) ha attaccato una scuola militare di Peshawar, nella zona nord-occidentale del Paese. Secondo fonti sanitarie e della polizia sono più di 130 le vittime, molte delle quali sono bambini.
L’attacco sarebbe stato condotto da almeno dieci kamikaze che hanno fatto irruzione nella “Army public school”, frequentata da alunni tra 6 e 16 anni. Dopo la sparatoria il nucleo di terroristi ha tenuto in ostaggio circa 500 tra studenti e insegnanti. Alcuni allievi sono riusciti a fuggire, mentre ingenti forze di sicurezza sono arrivate sul posto.
“Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”, ha detto il portavoce dei talebani pachistani, Mohammed Umar Khorasani. ”Colpiremo ogni istituzione collegata all’esercito fino a quando fermeranno gli omicidi extra giudiziari dei nostri detenuti”. Khorasani si riferisce all’operazione lanciata il 15 giugno dalle forze della sicurezza pachistana contro i Talebani nel Nord Waziristan.
Il governatore della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, Pervez Khattak, ha decretato tre giorni di lutto. L’attacco crea una crisi a livello nazionale, secondo il primo ministro pachistano Nawaz Sharif: “Seguirò le operazioni personalmente da Peshawar”, ha detto. Nel frattempo sono state incrementate le misure di sicurezza nella capitale Islamabad.
Angelica D’Errico