Oltre 360 mila contagi e più di 3mila morti ogni 24 ore. Nell’India messa in ginocchio dal Covid, Il premier Narendra Modi affronta il momento più difficile della sua parabola politica alla guida del gigante asiatico. Nell’ultimo mese  il Partito Nazionale del Popolo guidato dal Primo Ministro ha perso tre elezioni amministrative su cinque. Hanno cambiato maggioranza il Puducherry (nel sud-est del Paese) dove è tornata a vincere l’attuale alleanza di governo e il Tamil Nadu (sud-est, vicino allo Sri Lanka) dove è stata l’opposizione ad affermarsi. Il presidente non ha sfondato neanche nel Kerala e nel Bengala Occidentale, vincendo però nell’Assam, al confine con il Bangladesh. Un calo dei consensi imputabile anche alla gestione della crisi sanitaria che sta falcidiando il Paese.

Vaccini per tutti – L’ex imprenditore diventato leader prova a correre ai ripari. La prima mossa arriva sulla campagna vaccinale. Il subcontinente ha infatti aperto da sabato 1 maggio all’immunizzazione di tutti i maggiorenni per frenare i contagi. Bloccate anche le esportazioni di vaccini all’estero. Modi cerca così di frenare l’emorragia elettorale imputabile alla situazione sanitaria.

Gli aiuti internazionali – Nella giornata del 2 maggio i nuovi casi sono stati 368.147. Secondo The Guardian, la curva sembra però rallentare. Ma potrebbe essere un effetto del minor numero di tamponi eseguito nel weekend. I morti registrati ufficialmente sono stati invece 3.417, in calo rispetto ai 3.689 di sabato. L’emergenza ha innescato la reazione della comunità internazionale. Respiratori e altri aiuti sono stati inviati da oltre 40 Paesi tra cui Francia, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Anche l’Italia ha fatto la sua parte. Un team sanitario è partito ieri per Nuova Delhi, dove consegnerà un sistema per la produzione dell’ossigeno in un ospedale locale. La missione, coordinata dal dipartimento nazionale di Protezione Civile, è composta in gran parte da personale della Maxiemergenza 118 della Regione Piemonte; ne fanno parte anche un medico della Regione Lombardia e una rappresentante del Ministero della Salute.

Stop all’export e chiusure locali – L’obiettivo è vaccinare 300 milioni di cittadini entro agosto. Il governo ha vietato le esportazioni dei due farmaci utilizzati per immunizzare la popolazione: Covishield (la versione indiana di Astrazeneca) e Covaxin, già utilizzato anche se non è stata completata la fase tre di sperimentazione. Modi vuole infatti evitare un nuovo lockdown nazionale che avrebbe gravi conseguenze sui tanti lavoratori senza tutele contrattuali emigrati nelle città. Le chiusure per il momento restano locali.

L’economia – Il primo lockdown aveva avuto disastrose conseguenze economiche. Nel secondo trimestre del 2020, il Prodotto Interno Lordo era calato del 23,9 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Una record negativo tra le più importanti economie del mondo. Nello stesso periodo, il Pil degli Stati Uniti era sceso del 9,5 per cento, quello del Giappone del 7,6 per cento e quello della Germania del 10,1 per cento. I settori maggiormente colpiti sono stati l’edilizia, l’industria e i trasporti. Ma, secondo il New York Times, fuori dalle statistiche ufficiali restano i lavoratori senza contratto come braccianti agricoli, sarti e conducenti di risciò (il mezzo di trasporto tradizionale trainato dal conducente). E una nuova chiusura sarebbe esiziale. Secondo i dati del Pew Research Centre, nel subcontinente i poveri che vivono con non più di due dollari al giorno sono aumentati di 75 milioni. Mentre gli indiani appartenenti alla classe media sono 32 milioni in meno rispetto a prima della pandemia.