Con Trump ci sarà un maggior ordine mondiale, Fillon batterà Le Pen ed è merito dei servizi segreti se in Italia non ci sono mai stati attentati. Queste le convinzioni di Paolo Mieli che in un’intervista esclusiva alla Sestina ha parlato di elezioni, terrorismo e nuovi scenari nel 2017.
Trump presidente, elezioni in Francia e Germania, retrocessione dell’Isis e aumento delle azioni dei lupi solitari. Siamo di fronte ad un nuovo ordine mondiale?
Direi piuttosto un disordine mondiale. La guerra all’ISIS, che è il fatto saliente di questo decennio e, se intendiamo allargarla alla guerra al jihadismo, dell’ultimo ventennio, sta scompaginando l’Occidente che non riesce a trovare un modo per vincerla. Sembra di essere tornati indietro a fine ‘500, inizio ‘600, quando l’Europa doveva fronteggiare le invasioni musulmane. Anche allora il continente era diviso ma due Papi riuscirono a convincere i vari Paesi che bisognava creare un unico fronte e non cercare una via autonoma alla vittoria come faceva soprattutto la Francia. Oggi le condizioni sono diverse. Non c’è un esercito, non c’è uno Stato contro cui combattere. Per questo l’Occidente è così disarticolato. Rispetto ai tempi della battaglia di Lepanto sono diverse anche le forme di attacco. L’ideologia che muove i nemici dell’Occidente però è la stessa ed identico è anche il disordine che ne consegue.
Gli attentatori che nell’estate del 2016 hanno colpito la Germania erano spesso immigrati arrivati pochi mesi prima. La politica di accoglienza della Merkel le ha già fatto perdere consensi nelle elezioni regionali. Quali sono le sue chance al voto dell’anno prossimo?
È ancora presto per dirlo ma le sue probabilità restano alte. Questo non per merito suo ma per la debolezza dei suoi avversari politici. Bisogna però stare attenti a quelle frange anti establishment che sono in forte espansione e che, a seconda dei Paesi, assumono volti diversi. L’ AfD è di stampo liberalista, Podemos in Spagna è più di sinistra mentre il Front National è di destra.
A proposito di Front National, quali sono le possibilità di Marine Le Pen di vincere le presidenziali nel 2017? Eventi come quello di Berlino spostano l’elettorato dalla sua parte?
Certamente. Marine Le Pen è ancora avanti nei sondaggi. In Francia però hanno trovato un candidato capace di fronteggiarla: Fillon. Ed è proprio questo che devono fare gli eredi dei partiti del vecchio sistema: rinnovarsi e rafforzarsi perché dalla loro forza dipende la sconfitta delle frange più estreme.
Dopo i campi di sterminio nazisti l’umanità ha detto mai più. Poi ci sono stati il Ruanda e i Balcani. Ora Aleppo. Come si spiega la circolarità degli eventi e il silenzio dell’Occidente?
Si tratta indubbiamente di stragi ma bisogna fare molta attenzione a creare queste somiglianze. Sia nel caso dei Balcani che ad Aleppo, la causa scatenante è stata l’offensiva islamica anche se nel primo caso l’Occidente non riuscì subito ad intravederla. Quella siriana è una guerra difficile da vincere. Il ricorso a mezzi estremi non è certo giustificabile ma se i jihadisti non si arrendono, cosa bisogna fare? Ha ragione il Papa quando dice che chi entra in guerra deve sapere che andrà incontro a cose orribili ed è troppo facile dire che soltanto i nemici ne saranno responsabili. Lo sono anche i buoni che nella seconda guerra mondiale hanno raso al suolo Dresda e sganciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Non si possono lasciare interi Paesi in mano ai jihadisti. Se loro non si arrendono, l’Occidente deve combatterli. Aleppo è la cosa orribile di questa guerra.
Obama ha qualche responsabilità nel conflitto?
L’amministrazione Obama è stata incoerente anche se non lo ha mai ammesso. Gli Stati Uniti hanno detto che sarebbero intervenuti se Assad avesse passato la linea rossa, cioè se avesse usato le armi chimiche. Lo ha fatto, ma loro non sono intervenuti. Questo perché nel frattempo gli Stati Uniti hanno scoperto che anche i ribelli, sostenuti da Washington fino all’estate 2013, le avevano utilizzate. Non solo. Sono anche venuti a sapere che tra questi ribelli si nascondevano due gruppi terroristici, uno affiliato dell’Isis e uno sostenuto da Al Qaeda e attivo anche ad Aleppo. Tre anni fa gli Stati Uniti hanno quindi invertito la rotta e cominciato una guerra su due fronti, una contro Assad, l’altra contro il terrorismo islamico. Questo ha generato una contraddizione nella quale è riuscita ad infilarsi la Russia che in quella guerra ha solo un nemico: il jihadismo.
Cosa bisogna aspettarsi da Trump?
Un atteggiamento più ordinato. Il neo eletto presidente degli Stati Uniti ha aperto alla Russia e così come Putin, ha un solo nemico: il terrorismo islamico. Paradossalmente proprio lui, un candidato anti-sistema, potrebbe contribuire a portare un maggiore ordine nello scacchiere mondiale.
Torniamo ad Aleppo. Proprio la strage dei civili sarebbe la causa dell’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara da parte di un agente della sicurezza turco. Quali saranno le ripercussione nel rapporto tra i due Paesi? E a livello internazionale?
Per molto tempo la Turchia è stata incoerente, proprio come gli Stati Uniti. Ora combatte il terrorismo ma fino a qualche mese fa era accusata di sostenere i jihadisti sul proprio territorio, se non addirittura di armarli. Sicuramente col passare del tempo, la Turchia verrà trascinata ad avere sempre più rapporti con la Russia, e quindi con gli Stati Uniti vista l’intesa tra Trump e Putin. Lo scenario futuro verrà quindi dominato dall’alleanza di due superpotenze, Stati Uniti e Russia, con Paesi come la Turchia e l’Iran che fino a poco tempo fa erano ostili tra di loro.
È uscito da pochi giorni Snowden, un film sui servizi segreti e la loro intrusione capillare nella vita di ogni cittadino. Ciò nonostante, non sempre riescono a prevedere gli attentati. Perché?
La storia dei servizi segreti ci racconta che spesso sono stati complici degli attentatori. Ciò detto, noi vediamo e sappiamo soltanto gli attentati che vanno a buon fine ma siamo completamente all’oscuro di quelli che invece vengono previsti e sventati e che magari sono la maggioranza. Bisogna poi considerare che è molto difficile presagire, dunque fermare, un uomo che s’impossessa di un camion e lo utilizza per lanciarsi contro la folla in un mercatino natalizio a Berlino. A questo proposito, bisogna complimentarsi con i nostri servizi segreti. è merito loro se in Italia finora non ci sono mai stati degli attentati.