Dall’aborto alla terza guerra mondiale, il discorso del Papa di fronte al corpo diplomatico ha inaugurato il 2025 della Città del Vaticano. Non è stato il pontefice a leggere, bensì il mons. Ciampanelli: il suo collaboratore lo ha sostituito a causa di un raffreddore.
I conflitti – «Purtroppo, iniziamo questo anno mentre il mondo si trova lacerato da numerosi conflitti, piccoli e grandi. Di fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale, la diplomazia deve favorire il dialogo con tutti, compresi gli interlocutori considerati più ‘scomodi’», queste le parole del Pontefice lette in apertura. Papa Bergoglio è tornato ancora una volta sulla crisi in Ucraina, ma soprattutto in Medio Oriente: «Rinnovo l’appello a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dove c’è una situazione umanitaria gravissima e ignobile, e chiedo che la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari». Aggiungendo poi: «La guerra è sempre un fallimento, non possiamo accettare di vedere bambini morire di freddo perché sono stati distrutti ospedali o è stata colpita la rete energetica di un Paese». Francesco ha riservato un pensiero anche ai recenti attentati terroristici in Germania e Stati Uniti.
Contro le fake news – Il discorso di Jorge Bergoglio ha toccato anche il tema delle fake news: «Finiscono per distorcere le coscienze, suscitando false percezioni della realtà e generando un clima di sospetto che fomenta l’odio».
Aborto – Infine, il pontefice è tornato a parlare dell’interruzione di gravidanza: «È inaccettabile parlare di un cosiddetto ‘diritto all’aborto’ che contraddice il diritto alla vita. Tutta la vita va protetta, nessun bambino è un errore o è colpevole di esistere».