La foto segnaletica di salah Abdeslam diramata dalla polizia francese

La foto segnaletica di Salah Abdeslam diramata dalla polizia francese dopo la sua scomparsa

E’ l’unico terrorista sopravvissuto alla strage di Parigi e ora sta vagando per l’Europa alla ricerca di un nascondiglio. Di Salah Abdeslam rimangono solo tre kalashnikov, un sacco con 14 caricatori, 3 coltelli da macellaio, un navigatore Gps e alcuni pezzi di una cintura esplosiva, ritrovati nella Seat di colore nero che ha usato durante l’attacco nel ristorante a Boulevard Voltaire. Lo stesso ristorante davanti al quale si è fatto saltare in aria suo fratello Brahim, forse proprio per dargli il tempo di scappare. Degli otto terroristi che avrebbero composto il commando di Parigi, almeno stando alle informazioni accertate in questo momento, è l’unico a non essere morto. E’ caccia aperta anche ai presunti complici dell’attentato. Il secondo fratello del killer, Mohamed, è stato fermato dalla polizia assieme ad altre sei persone nel blitz al quartiere musulmano Moolenbeek di Bruxelles,considerato un covo di basisti e “aiutanti”. Ma ha un alibi di ferro ed è stato rilasciato. Di quei sette restano in carcere solo in due, accusati di essere gli artificieri del commando. Il cerchio si stringe, ma di Salah ancora nessuna traccia.

E’ caccia all’uomo. Nato in Francia 27 anni fa, ma cresciuto a Bruxelles, Salah potrebbe essere ovunque. Scappato da Parigi a bordo della Seat nera usata durante l’attentato, dopo aver cambiato auto (una Golf) grazie all’aiuto di due persone, è entrato in territorio belga, dove si sono perse le sue tracce. Secondo gli 007 europei le direttrici su cui è scappato potrebbero essere tre. La prima è quella del Belgio. Il terrorista potrebbe essersi rifugiato a casa propria, ma questa probabilità, con il passare delle ore, diventa sempre meno credibile. L’attenzione su Bruxelles e sul quartiere musulmano Moolenbeek si è fatta altissima e sono in atto perquisizioni a tappeto. La seconda ipotesi guarda verso est. Dal telefonino del terrorista sono partite chiamate verso l’Italia, ma i servizi segreti credono si tratti di una manovra di depistaggio. Se c’è stato un passaggio da Ventimiglia, è solo per poter arrivare nei Balcani, da cui raggiungere via terra la Siria. Il livello di allerta rimane comunque altissimo anche da noi, soprattutto dopo le minacce dell’Isis di colpire, assieme a Londra e Washington, anche Roma. Il Giubileo è alle porte e i controlli si fanno sempre più stringenti. La terza via di fuga di Salah potrebbe essere infine la Spagna. La penisola iberica, dove il terrorista dovrebbe avere dei basisti che lo aspettano, è il punto di partenza ideale per chi vuole raggiungere il Nordafrica via mare. 

Gabriele Nicolussi