Sala dell'Assemblea nazionale popolare

Sala dell'Assemblea nazionale popolare

Si parla di “Sogno cinese” sul Quotidiano del popolo, testata ufficiale del Partito Comunista Cinese. Domenica 3 marzo è iniziata l’assemblea nazionale popolare (Anp). Ma solo da oggi (5 marzo) iniziano a trapelare le prime notizie. L’Anp è la struttura più vicina a un parlamento nella Repubblica popolare cinese, quest’anno deve nominare il nuovo presidente: Xi Jingping e quasi tutti i ministri e i funzionari di partito.

“Non credere negli ideali ha fatto crescere la corruzione. È questo che ha provocato il crollo dell’Unione Sovietica”, sostiene convinto Xi. È palese la necessità di porre fine agli scandali, sempre più numerosi, che hanno coinvolto anche la famiglia dell’ex primo ministro Wen Jiabao. Il cambio di registro di Xi, che finora si è espresso più da funzionario che da presidente, è evidente nelle parole “sogno”, “benessere” e “rinascita”. La traduzione in numeri del suo discorso: +7,5 per cento del PIL. Nel nostro continente può sembrare un’enormità, in Cina è la prima volta che l’assemblea prevede una percentuale di crescita a una sola cifra. La nuova linea punta ad aumentare per la prima volta il debito pubblico, per dar vita a politiche orientate al benessere della popolazione e stimolare la domanda interna.

Si è parlato anche di problemi ambientali. Rimangono aperte le questioni sulla censura del web e sui problemi causati dell’urbanizzazione dell’ultimo trentennio. La Cina non è più un Paese agricolo e la popolazione proveniente dalle campagne è quella a maggiore rischio povertà.

Vincenzo Scagliarini