«Non è così terribile, no?». È questa la risposta che Nancy Faeser, ministra dell’Interno tedesca, ha dato a Gianni Infantino, presidente della Fifa, che le chiedeva conto della fascia arcobaleno che aveva al braccio allo stadio Khalifa (Doha), dove mercoledì 23 novembre si giocava Germania-Giappone. In campo i tedeschi, schierati per la foto di rito, si tappavano la bocca con la mano destra, contestando la decisione della Fifa di vietare la fascia “One Love” ai mondiali in Qatar. La stessa che la ministra sfoggiava in tribuna. Eppure, in Germania non tutti sono rimasti soddisfatti della protesta, considerata non abbastanza coraggiosa. La partita, la prima del girone E, è terminata con la vittoria dei nipponici per 2 a 1.

One Love – La fascia della discordia è una banda di stoffa bianca con un cuore arcobaleno e la scritta “One Love”, introdotta dall’Olanda nel 2020 come simbolo dei diritti LGBTQ+ e dell’inclusione. A settembre, in occasione della Nations League, altre nove squadre l’avevano fatta propria: Germania, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Francia, Galles, Svizzera, Svezia e Norvegia. Manuel Neuer, portiere del Bayer Monaco e capitano della nazionale tedesca, l’aveva indossata (senza problemi) anche agli Europei 2020 vinti dall’Italia.

I calciatori tedeschi prima del fischio d’inizio di Germania-Giappone (Fonte: ANSA/Friedemann Vogel)

Niente simboli – La Fifa, però, ha scelto la linea dura: vietato ogni simbolo in Qatar, pena un cartellino giallo diretto al giocatore che non rispetta le indicazioni. La fascia “One Love” è stata sostituita da una nera, con la scritta generica “No discrimination”. È quindi questa la fascia che Neuer aveva al braccio mercoledì, ma uno dei guardalinee, non convinto perché la maglia del capitano la copriva, è andato a controllare. Quando i calciatori tedeschi si sono tappati la bocca, la regia televisiva internazionale, coordinata dalla Fifa, ha staccato l’inquadratura. Il momento è stato immortalato dai fotografi presenti, ma le telecamere hanno puntato altrove cercando di depotenziare la protesta, la seconda dopo il silenzio della squadra iraniana, in un mondiale sempre più politico.
Oltre alla fascia arcobaleno, altre iniziative sono state ugualmente fermate. La maglia da trasferta del Belgio, ad esempio, è stata modificata in modo da rimuovere la scritta “Love” dal colletto. Anche le scarpe di Neuer, i cui colori ricordano quelli dell’arcobaleno, hanno sollevato qualche perplessità. Tuttavia, Adidas, sponsor della Germania, ha fatto sapere che si tratta del modello preparato dall’azienda per il mondiale, senza intenzioni provocatorie.

Oltre il campo – Il gesto dei giocatori della Germania è stato rivendicato dalla Federcalcio tedesca (DFB). «Con la fascia da capitano volevamo dare un esempio dei valori che viviamo in Nazionale: diversità e rispetto reciproco», si legge in un tweet della DFB. «Non si tratta di un messaggio politico: i diritti umani non sono negoziabili. Questo dovrebbe essere evidente. Ma purtroppo non lo è ancora. Ecco perché questo messaggio è così importante per noi. Vietarci la fascia è come tapparci la bocca». In Germania, però, non tutti hanno appoggiato la squadra. Il berlinese Tagesspiegel, ad esempio, ha giudicato l’iniziativa poco coraggiosa, «una protesta a metà».
La fascia proibita è arrivata comunque allo stadio insieme alla ministra Faeser, che ha valutato il divieto «un grave errore» della Fifa e ha sottolineato le mancanze del Qatar: «Quanto era stato promesso dai padroni di casa non è stato mantenuto». Alcune settimane fa Faeser aveva stigmatizzato le parole di Khalid Salman, ambasciatore qatarino del mondiale, che aveva definito l’omosessualità una malattia mentale.