Era da poco l’alba di martedì 15 novembre in Germania quando, nella maggior parte dei Land, sono scattati i raid antiterroristici della polizia. Sono stati controllati 200 edifici tra esercizi commerciali, chiese, moschee e altri luoghi di culto, appartamenti e uffici: qualunque posto potesse sembrare legato a organizzazioni musulmane di stampo radicale. Finora è stato raccolto del materiale sospetto ma nessuno è stato arrestato. Le città e le regioni più controllate sono Berlino, Francoforte, Amburgo, Brema e le zone del Nordreno-Westfalia, Baden-Württemberg e della Baviera. Al momento non sembrano essere state prese in considerazioni le aree est della Germania.

DWl e Lies!- Nel mirino delle forze dell’ordine ci sarebbero i sostenitori salafiti di Das Wahre Land (La vera terra) e Lies! (Leggi!). All’interno del gruppo di DWL è stata sostenuta il foglio Lies! che si occupa di diffondere il Corano e la Sharia per le strade tedesche. Non solo. Sembrerebbe che i partecipanti utilizzassero  libelli religiosi non per esprimere il diritto alla libertà religiosa, ma per reclutare volontari da inviare ai fronti di Siria e Iraq.

Secondo l’agenzia l’agenzia di stampa DPA, il Ministro dell’Interno Thomas de Maizière  avrebbe vietato alla DWL il proseguimento della e la pubblicazione di Lies! definendole anticostituzionali. Le stime tedesche affermano che  sarebbero circa 140 gli attivisti di DWL ad aver lasciato il Paese per dirigersi verso le zone di guerra dello Stato Islamico. Più di novemila sarebbero i musulmani salafiti, ossia fondamentalisti, residenti in Germania. Di cui 1.200 potenziali terroristi. De Maizière ha sottolineato che la decisione presa, simile a quella del 2001, non vuole essere un limite al diritto dei musulmani a fare proselitismo. Ma un ostacolo a chi lo sfrutta come mezzo per diffondere odio in un contesto di forte opposizione al mondo occidentale.

Anche in Russia si è svolto un controllo contro sospette forze terroristiche. I servizi segreti hanno arrestato cinque presunti terroristi con legami con lo Stato Islamico. I cinque arrestati stavano progettando attentati a Mosca e nelle zone a nord del Caucaso. L’agenzia Interfax afferma che sarebbero stati trovati due ordigni artigianali  contenenti ciascuno dieci chili di tritolo. Oltre, a cinque armi da fuoco e varie munizioni.

La notizia dei raid di martedì 15 novembre segue di una settimana quella della cattura di Abu Waala: il “predicatore senza volto” di nazionalità irachena. Divenuto famoso grazie alla propaganda via Internet dove scherma il volto con un panno scuro, è ritenuto uno dei più pericolosi reclutatori Isis in Germania insieme a Peter Vogel. L’operazione era stata possibile grazie all’aiuto di un foreign fighter pentito che aveva deciso di collaborare con la giustizia dopo il ritorno dalla Siria. Insieme ad Abu Waala, erano stati presi altri quattro sospetti: un tedesco, un serbo, un camerunense e un altro iracheno. Tutti accusati di aver reclutato numerosi giovani e averli aiutati a raggiungere i Paesi della “guerra santa” in Medio Oriente.