Da quattro giorni il popolo georgiano è in rivolta contro la maggioranza del governo populista e filo-russo Sogno georgiano. Nelle strade sono comparse barricate e continuano gli scontri con la polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i manifestanti.Gli scontri si sono concentrati nella capitale Tblisi, e in particolare davantri a tre punti nevralgici: il Parlamento, la sede della Tv pubblica e la casa di Bidzina Ivanishvili, fondatore di Sogno georgiano. Nella notte è stato arrestato uno dei leader della rivolta Zurab Japaridze. Si contano già 37 feriti.

I motivi dello scontro – la tensione è iniziata a seguito delle elezioni del 26 ottobre quando Sogno georgiano si è imposto come primo partito del paese. Subito la parte di popolazione più filo-europea ha accusato il partito di brogli elettorali e di ingerenze russe, chiedendo di tornare alle urne. L’apice però si è raggiunto quando Sogno georgiano, nonostante la promessa di iniziare un dialogo con l’Ue per l’ingresso nell’unione ha rimandato la questione al 2028. L’attuale presidente della Repubblica Salomé Zourabichvili – unica figura istituzionale che al momento si è espressa a favore delle proteste – minaccia di non dimettersi il 29 dicembre per non lasciare il posto al futuro nuovo presidente di Sogno georgiano Zurab Japaridze.