Dalla Russia senza amore. Niente più film, pubblicità o post su Internet che riguardino la comunità Lgbtq+ e divieto totale di eventuali informazioni che spingano a cambiare sesso. È questa la situazione che si prospetta in Russia dopo che la Duma ha approvato il 23 novembre, in seconda lettura, una legge che vieta la propaganda di «relazioni sessuali non tradizionali, pedofilia e di informazioni atte ad incoraggiare il cambiamento di sesso». Anche se la norma prima di entrare in vigore dovrà essere votata dal Consiglio della Federazione Russa, camera alta del Parlamento russo, e promulgata dal presidente Vladimir Putin, la sua approvazione appare scontata. Tra i 400 deputati autori del testo, infatti, compare il nome di Vyacheslav Volodin, speaker della Duma e fedelissimo del leader del Cremlino.
Le sanzioni- I trasgressori russi, come riporta la Tass, saranno puniti con multe fino a 10milioni di rubli (pari a circa 160mila euro), massima sanzione per la propaganda diretta ai minori. In tutti i casi per gli stranieri è prevista l’espulsione, che può essere preceduta da una detenzione di 15 giorni. La scelta di misure così dure è stata fatta perchè «dobbiamo fare il possibile per proteggere i nostri figli e chi vuole condurre una vita normale», come ha affermato proprio Volodin.
La legge anti propaganda Lgbtq+ del 2013 – In caso di promulgazione, la legge attuale andrebbe ad aggiungersi alla già controversa norma anti-propaganda Lgbtq+ del 2013 che considera reato parlare in pubblico dei diritti e dell’amore dei cittadini gay. La definizione, di proposito vaga, offre al giudice la possibilità di punire con pesanti multe (fino a 15mila euro) chiunque esprima un’opinione in pubblico sulla situazione degli omosessuali. Sono vietati anche eventi, manifestazioni e concerti, che possano essere ritenuti a rischio di “propaganda gay”. Diverse sono state le applicazioni di questa legge nel corso degli anni. Nel dicembre 2013 Nikolay Alexeyev e Yaroslav Yevtushenko hanno ricevuto una multa di 4.000 rubli per una protesta al di fuori di una biblioteca per bambini ad Arkhangelsk con striscioni che riportavano “I gay non sono fatti, sono nati!”. Nel gennaio 2014 Alexander Suturin, caporedattore del giornale Khabarovsk Molodoi Dalnevostochnik, ha dovuto pagare 50.000 rubli per aver pubblicato una notizia che parlava dell’insegnante Alexander Yermoshkin, licenziato per aver tenuto un “arcobaleno mob “a Khabarovsk. La multa era incentrata su un passaggio dell’articolo del docente in cui affermava che la sua stessa esistenza era “la prova effettiva che l’omosessualità è normale”.
La situazione Lgbtq+ in Russia- L’omosessualità in Russia non è più considerata illegale solo a partire dal 27 maggio 1993 ed è stata eliminata dal rango di malattia mentale nel 1999. Dal 2003 i gay possono servire nelle forze armate al pari di tutti gli altri, ma non hanno nessun altro particolare diritto. Non esistono matrimoni o unioni civili e non è permessa l’adozione, cosa che è invece consentita ai single eterosessuali. Unica piccola concessione riguarda le persone transessuali che dal 1997 possono cambiare legalmente il loro sesso, dopo adeguate procedure mediche.