Il ciclone Trump ha sorpreso l’America e il mondo. E da gennaio dovrà vedersela anche con l’Europa, pronta ad accoglierlo come il nuovo interlocutore, non senza qualche scetticismo. Sono tanti i temi europei che Trump troverà sul tavolo quando entrerà in carica il 20 gennaio.
Nato. Gli Stati Uniti saranno ancora il poliziotto del mondo, ma a pagamento. “Non possiamo scordarci delle bollette da pagare” aveva detto Donald Trump in un’intervista al New York Times del luglio 2016. Il neo presidente si riferiva a quegli Stati che fanno parte della Nato, l’organizzazione di difesa internazionale degli stati atlantici, ma che da tempo non contribuiscono al suo finanziamento.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha smorzato la polemica, rispondendo al neo presidente subito dopo l’elezione. “La prima e unica volta in cui la Nato è intervenuta per difendere un alleato è stato nel 2001”, ha detto Stoltenberg, ricordando che in quel caso fu proprio in favore degli Stati Uniti.
Trump è visto con scetticismo in Europa. In particolare dai Paesi baltici, che pur essendo in regola con i pagamenti NATO, potrebbero essere più esposti alle ingerenze russe. Nonostante tra Putin e Trump ci siano buoni rapporti e stima reciproca, il presidente russo potrebbe approfittare della poca esperienza internazionale di Trump, per espandere la propria zona di influenza.
Di fatto il neo presidente degli Stati Uniti ha più volte affermato di non voler entrare in conflitti sanguinosi. La sua si preannuncia una politica isolazionista e potrebbe portare il suo Paese a defilarsi sempre più dagli scenari di guerra internazionali, Il focus sarà sui problemi interni. Per questo potrebbe esserci un tacito via libera alla Russia sulle sue ex zone di influenza.
TTIP. Trump vuole azzerare tutti i trattati economici internazionali firmati dagli Stati Uniti. Compreso il TTIP, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Usa e Europa promosso da Obama. Nelle intenzioni del neo presidente i negoziati iniziati nel 2013 saranno interrotti.
Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean-Claude Juncker non hanno perso tempo. La lettera che hanno inviato al nuovo presidente Usa a poche ore dal voto è un cordiale invito a non disperdere la lunga amicizia economica e politica tra le due sponde dell’Atlantico. Riferendosi al TTIP, i due leader europei propongono di “consolidare i ponti che ci uniscono”.
Letter to congratulate @realDonaldTrump & an invite to Europe for early summit to chart EU-US relations next 4 years https://t.co/1iRxFBTyNJ pic.twitter.com/t6LA1214eX
— Donald Tusk (@eucopresident) 9 novembre 2016
TRUMP E I RAPPORTI CON L’UE. “L’Unione europea è nata per sconfiggere economicamente gli Stati Uniti ma collasserà presto”, aveva detto il neo presidente americano visitando i suoi nuovi campi da golf in Scozia alla vigilia del referendum sulla Brexit. Dal Belgio, che definì sbagliando una città bellissima, all’appoggio della Brexit, il rapporto tra “The Donald” e l’Unione europea non è mai stato amorevole. Trump accusa l’Europa di non aver affrontato nel modo giusto temi cruciali come il terrorismo e l’immigrazione.