Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato e promulgato la legge per l’uscita di Mosca dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe), che consente ai Paesi aderenti di ricevere informazioni sulle forze armate convenzionali degli altri Paesi e stabilisce dei limiti per quanto riguarda le armi presenti sul territorio di ogni stato. Lo riferisce la Tass, l’agenzia di stampa russa. Mosca aveva già sospeso la sua partecipazione dal 2015. Continuano intanto bombardamenti e attacchi aerei.
Nella notte tra il il 28 e il 29 maggio la città portuale di Odessa è stata obiettivo di raid aerei russi, probabilmente con droni. Non ci sarebbero feriti, mentre si riportano danni al porto, un’infrastruttura fondamentale per l’export di grano ucraino attraverso il Mar Nero. Sulle strutture dello scalo marittimo sono caduti detriti incendiati da un drone russo di fabbricazione iraniana abbattuto. A riportarlo è l’agenzia Ukrinform. In un comunicato diffuso nella notte, l’agenzia ucraina Unian invitava la popolazione a rimanere nei rifugi e a non diffondere video per evitare che la posizione dell’antiarea venisse scoperta.
A Kiev continua invece l’attacco aereo avviato nella notte. La mattina del 29 maggio è scattato l’allarme quando si sono avvertite forti esplosioni nel centro città. Il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko ha riferito la presenza di un ferito e di frammenti di razzi sulle carreggiate della capitale. L’allarme aereo è ora cessato.
Su Shebekino e su altri villaggi della provincia russa di Belgorod, sono invece in corso massicci bombardamenti ucraini dalla mattina del 29 maggio. A riferirlo diversi testimoni e canali Telegram russi, che parlano di attacchi senza precedenti. Quattro operai di una fabbrica di vernici sono rimasti feriti durante i bombardamenti sull’impianto industriale: hanno riportato ustioni alle vie respiratorie e avvelenamento da monossido di carbonio. Uno di loro è in terapia intensiva. Lo ho riportato il governatore della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram.
Intanto il leader della Wagner Yevgeny Prigozhin ha attaccato nuovamente lo stato maggiore russo: «Se inizi una guerra, per favore abbi carattere, volontà e attributi d’acciaio – e solo allora sarai in grado di ottenere qualcosa». Lo ha detto in risposta a una domanda di un giornalista sul divieto dei media di stato russi di menzionare il gruppo mercenario Wagner.