La biblioteca di stato russa ospita i manoscritti

Per un pugno di libri scoppia il caso diplomatico tra Stati Uniti e Russia. Un tribunale di Washington ha ordinato al governo di Medvedev di pagare 50mila dollari di multa al giorno finché non restituirà al gruppo religioso Chabad-Lubavitch, movimento ebraico ortodosso con sede a New York, la cosiddetta libreria Schneerson, che è al centro di una controversia da diversi anni.

Si tratta di migliaia di libri e manoscritti storici sequestrati durante la rivoluzione bolscevica o rubati dai nazisti e poi trasferiti dall’Armata Rossa agli archivi militari dello Stato russo. Già nel 2010 una corte americana aveva intimato al governo di restituire i manoscritti, ma il governo si era rifiutato poiché non riconosceva l’autorità di un tribunale Usa.

Oggi dal ministero degli Esteri russo arriva una replica secca alla nuova sentenza: “E’ oltraggioso che una corte di Washington abbia fatto questo passo senza precedenti con serissime conseguenze, come l’imposizione di una multa ad uno Stato sovrano”. Questi provvedimenti, secondo la Russia, sarebbero “di natura extraterritoriale, contro la legge internazionale e legalmente nulli”.

Mosca ha inoltre lanciato un avvertimento agli Stati Uniti: se i beni del governo russo negli Usa non fossero protetti dall’immunità diplomatica e fossero sequestrati per applicare la sentenza, il governo di Medvedev potrebbe applicare delle ritorsioni. Un’eventualità che il governo di Obama vuole scongiurare, dopo essersi già opposta all’intenzione dei giudici di infliggere una multa alla Russia, potenzialmente pericolosa per gli equilibri di politica estera.

Francesco Giambertone