Lo scandalo Petraeus si allarga. Salgono a quattro le persone coinvolte, ed emergono nuovi particolari. Anche il generale statunitense John Allen, comandante delle forze Isaf in Afghanistan, è finito sotto inchiesta per presunte comunicazioni «inappropriate» con Jill Kelley, la “terza donna” della vicenda. La Nato ha fatto sapere di essere a conoscenza del coinvolgimento di Allen nell’inchiesta, mentre l’indagato, secondo quanto riportato dal New York Times, si è difeso davanti al Pentagono sostenendo di non aver fatto nulla di male.

Tra Allen e la donna ci sarebbero stati tra i 20 e i 30mila contatti nell’arco di due anni. Li ha scoperti l’Fbi, secondo quanto riferito da un alto funzionario della Difesa Usa che ha chiesto di rimanere anonimo. Si tratta per lo più e-mail inviate tra il 2010 e il 2012. In pratica tra il neoindagato Allen e la donna che ha dato il via allo scandalo Petraeus ci sarebbero stati più di mille contatti al mese, per una media di una trentina al giorno.

Nonostante l’indagine che lo riguarda, John Allen resterà a capo dell’Isaf (la missione internazionale dell’Onu che opera a sostegno del governo afghano) finché «l’inchiesta sarà in corso». Lo ha dichiarato ai giornalisti il segretario alla Difesa Usa Leon Panetta, sia pure auspicando che il Senato ratifichi presto la nomina del suo successore, il generale Joseph Dunford. Panetta ha tuttavia chiesto, e ottenuto, dal neorieletto presidente Barack Obama il rinvio della nomina di Allen a comandante supremo della Nato in Europa, prevista per l’inizio del 2013.

La destinataria delle e-mail di Allen è Jill Kelley, la stessa che denunciando le e-mail minatorie ricevute da Paula Broadwell, biografa ed amante dell’ex capo della Cia David Petraeus, ha portato alla luce lo scandalo che ha investito il Dipartimento della Difesa statunitense. In seguito alla scoperta della relazione extraconiugale, Petraeus si è dimesso. Secondo quanto riferito da The Daily, Petraeus intimò alla sua amante di non scrivere più e-mail minatorie all’«amica di famiglia» Jill Kelley. La richiesta risalirebbe al luglio di quest’anno, nel periodo in cui l’ex direttore della Cia e la sua biografa avevano deciso di mettere fine alla loro relazione.

Lucia Maffei