«Macron vuole a tutti i costi apparire come l’oppositore alla politica condotta da Matteo Salvini (e Victor Orban) a costo di mettere i nostri due paesi, che sono alleati da molto tempo, in una situazione di crisi». Nello scontro Italia-Francia entra in campo anche Marine Le Pen, che si schiera apertamente contro le scelte di Emmanuel Macron: un uso politico della diplomazia, lo definisce la leader del Front National, quello che ha spinto il presidente a richiamare in patria l’ambasciatore di palazzo Farnese. Il tutto mentre dall’Eliseo continuano gli attacchi contro il governo italiano e dalla Farnesina il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi cerca di ricucire lo strappo.
Gilet gialli – Il caso diplomatico era nato dopo che Luigi Di Maio, capo politico del Movimento Cinque Stelle ma anche vicepresidente del Consiglio, aveva incontrato alcuni esponenti dei gilet gialli. «Ha detto che l’ha fatto in quanto leader politico», ha specificato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi intervistato da Repubblica, «la circostanza che sia anche membro del governo ha verosimilmente creato il cortocircuito».
Mediazione – Il ministro degli Esteri italiano è impegnato a mediare tra quella che per i francesi è «una questione di sicurezza nazionale», perché i gilet gialli continuano a scendere in piazza da settimane, mentre per il Movimento Cinque Stelle è una questione elettorale. Una situazione delicata che però, sostiene Moavero, non deve coinvolgere gli accordi imprenditoriali (sotto i riflettori Alitalia e Tav) e la collocazione europea dell’Italia, che, ripete il ministro, è nella Nato, crede nel processo di integrazione europea e vuole elezioni libere per il Venezuela.
Nuovo affondo – Non la pensa così il ministro francese per gli Affari europei Nathalie Loiseau, che ha attaccato duramente l’Italia: «il governo dovrebbe smettere di fare questa specie di campagna elettorale permanente, sedersi a lavorare con gli altri per trovare delle soluzioni insieme».
Cosa succederà – Per il ministro degli Esteri italiano, l’impasse si scioglierà con un incontro tra i due presidenti, Emmanuel Macron e Giuseppe Conte: quest’ultimo è ritenuto da Macron, come ha ripetuto più volte, l’unico interlocutore credibile. Sempre che non si ripeta una visita dei grillini ai gilet gialli: Di Maio aveva infatti definito l’incontro di martedì scorso «il primo di tanti», annunciando «il vento del cambiamento ha valicato le Alpi».