Prestazioni sessuali in cambio di aiuti umanitari. Un nuovo scandalo, rivelato dal rapporto Voices from Syria 2018 del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), travolge il mondo della cooperazione internazionale a poche settimane dalle rivelazioni che hanno colpito Oxfam e altre ong, i cui dipendenti sono stati accusati aver avuto comportamenti sessuali inappropriati con donne e minorenni in Paesi in difficoltà. «Ricordo una donna che piangeva in una stanza, era molto scossa per quello che aveva vissuto. Le donne e le ragazze hanno bisogno di essere protette quando cercano cibo, sapone e generi di prima necessità. L’ultima cosa che vorresti è che un uomo, di cui ti dovresti fidare e che ti dovrebbe aiutare, ti chieda di avere un rapporto sessuale con lui, minacciando di non darti quell’aiuto di cui hai bisogno», ha raccontato alla Bbc la cooperante Danielle Spencer, spiegando che il fenomeno era talmente diffuso che molte donne avevano smesso di andare nei centri di distribuzione degli aiuti per non dover subire il ricatto.

La prima denuncia tre anni fa – Spencer ha raccontato alla televisione britannica di aver sentito le prime accuse nel marzo del 2015, in un campo profughi in Giordania, in cui erano ospitate delle donne siriane.  Qualche mese dopo, l’International Rescue Committee aveva denunciato che su 190 donne e ragazze nelle città di Daràa e Quneitra circa il 40% aveva subito violenza sessuale mentre cercava di avere assistenza. Le denunce furono presentate alle Agenzie Onu e alle organizzazioni di internazionali di cooperazione, durante una riunione organizzata dall’Unfpa ad Amman il 15 luglio. Nonostante questo, secondo l’operatrice intervistata dalla Bbc, alcune agenzie umanitarie avrebbero fatto finta di nulla pur di assicurarsi che gli aiuti continuassero ad arrivare. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, le informazioni in loro possesso non erano sufficienti per adottare provvedimenti contro persone o organizzazioni accusate. Per questo l’Unhcr ha deciso di avviare una nuova inchiesta per avere maggiori informazioni.

Casi precedenti –  Il 9 febbraio scorso un’inchiesta del Times aveva rivelato che alcuni operatori di Oxfam (confederazione di ong che si occupano di combattere la povertà), durante un’operazione umanitaria ad Haiti nel 2011, avrebbero avuto rapporti con prostitute, anche minorenni. Con l’emergere di nuove informazioni, lo scandalo si è allargato, arrivando a coinvolgere anche altre organizzazioni. Tra gli accusati anche Brendan Cox, marito della deputata laburista Jo, uccisa due anni fa. Cox, durante il suo impegno con Save the chidren molestò, da ubriaco, una dipendente di un ente di beneficenza. Dopo che il Mail on sunday ha dato notizia di questa vicenda, l’uomo si è dimesso da ogni incarico nelle ong intitolate alla moglie.

L’autodenuncia di Msf – Dopo la rivelazioni di questi scandali da parte della stampa britannica, i vertici di Medici senza frontiere hanno ammesso pubblicamente di aver ricevuto, lo scorso anno, 146 denunce di abusi di potere, discriminazioni e molestie commessi da alcuni loro operatori.