Il simbolo dell'organizzazione qaidista Jabhat al Nusra

La scena abbiamo imparato a conoscerla bene: terroristi incappucciati che leggono una sentenza e poi ammazzano con un colpo alla nuca persone disarmate. Il tutto filmato da una telecamera. Questa volta lo scenario è la Siria, e i giustiziati sarebbero undici soldati siriani fedeli al presidente Bashar al Assad. Il video amatoriale, la cui autenticità non può essere verificata, è stato diffuso su Internet da presunti membri della Jabhat an Nusra, un gruppo qaedista. Nel video si vede un uomo con il volto coperto leggere un testo che descrive come la “sentenza decisa dal tribunale sciaraitico di Dayr az Zor”, capoluogo orientale della Siria. In mano una pistola, dietro le sue spalle due altri uomini incappucciati che sventolano una bandiera nera della Jabhat an Nusra. Poi, pistola alla mano, spara un colpo alla nuda a ciascuno degli undici uomini bendati e inginocchiati. L’esercito libero, la piattaforma che riunisce le varie brigate di insorti anti-Assad, ha più volte condannato queste azioni che sono invece giustificate da altre sigle del fronte armato anti-regime.

Intanto, proprio per parlare della tensione in Siria il ministro della difesa italiano Mario Mauro, è a Beirut. Incontrerà le autorità politiche e militari del Libano, dove sono schierati mille soldati italiani nell’ambito della forza Unifil. La crisi siriana ha avuto i suoi riflessi sul Libano con scontri interconfessionali, specie nella città settentrionale di Tripoli, tra alawiti sciiti, sostenitori del presidente Assad e sunniti, solidali con l’opposizione di Damasco.

Nessuna notizia arriva ancora, dalla Siria, dell’inviato di guerra della Stampa, Domenico Quirico, scomparso nella regione di Homs dai primi giorni di aprile. Qualche giorno fa il Ministro degli esteri, Emma Bonino, aveva dichiarato: “Il fatto che non ci sia stata nessuna reazione da Damasco alla notizia non mi sembra un elemento molto positivo. Non è certo un segnale positivo”.

Luigi Brindisi