Mideast SyriaMentre il cuore di Damasco è da giorni sotto attacco, Papa Francesco rinnova il suo appello contro la violenza. E sul fronte diplomatico continua lo sforzo per la ripresa dei negoziati e per rendere possibile la conferenza di pace “Ginevra 2”. Dopo l’adesione dell’opposizione siriana “ufficiale” all’iniziativa diplomatica russo-americana, la stampa parla anche della possibile visita proprio di una delegazione della Coalizione anti-Assad a Mosca, da sempre schierata col regime.

L’urgenza di una soluzione della crisi siriana è accentuata dal numero sempre maggiore delle vittime civili, che ormai ha superato quota 100 mila. Un nuovo fronte della guerra si è aperto anche nei quartieri centrali della capitale siriana. Come accade ormai ogni giorno, il centro antico e moderno di Damasco sono presi di mira da una pioggia di mortai sparati da ribelli che assediano la capitale dai sobborghi solidali con la rivolta. Il 13 novembre alcuni colpi di mortaio hanno colpito il quartiere a maggioranza cristiana di Qassaa, a poche centinaia di metri dalle mura della Città vecchia. Non si hanno ancora notizie di vittime o danni e per ora i media del regime non confermano né smentiscono.

Nei giorni scorsi Qassaa e il quartiere di Bab Sharqi sono stati bersaglio di altri tiri di mortaio che hanno causato – secondo le fonti ufficiali – otto morti e una decina di feriti. Tra le vittime ci sono studenti della scuola di San Giovanni Damasceno e passeggeri di un minibus colpito nei pressi di Bab Sharqi. E’ stata bombardato anche una chiesa di Qassaa che è stata danneggiata, senza causare morti.

Intensi scontri a fuoco si sono registrati nelle ultime ore anche nell’antico centro di Aleppo, attorno al perimetro della Grande Moschea degli Omayyadi. L’artiglieria del regime ha coperto l’azione delle truppe lealiste che tentano di sfondare alcune linee del fronte nel centro cittadino, dove passa la linea di demarcazione tra ribelli e forze fedeli ad Assad.

Tra le vittime degli attacchi dei giorni scorsi ci sono anche cinque bambini, secondo la tv siriana. La notizia ha ispirato le parole di Papa Francesco nell’udienza con i fedeli del 13 novembre: “Ho appreso con grande dolore – ha detto il Pontefice – che due giorni fa a Damasco colpi di mortaio hanno ucciso alcuni bambini che tornavano da scuola e anche l’autista dell’autobus, e che altri bambini sono rimasti feriti. Per favore, preghiamo fortemente che queste tragedie non accadano mai più”.

Per fermare il massacro dei civili in Siria, le potenze mondiali puntano sulla conferenza di pace. In vista dell’appuntamento a Ginevra, la cui data rimane da definire, la Russia ha aperto all’opposizione siriana. Mosca ha invitato i vertici della principale piattaforma di oppositori siriani in esilio, secondo quanto riferisce il quotidiano panarabo al Hayat. La decisione delle forze di opposizione di partecipare ai colloqui di pace di Ginevra è stata annunciato lo scorso 11 novembre.

Anna Lesnevskaya