Il luogo dell'attentato nel quartiere al-Jisr al-Abyad, a Damasco (foto: Sana)

Il luogo dell’attentato nel quartiere al-Jisr al-Abyad, a Damasco (foto: Sana)

Ha messo l’esplosivo nella cintura, è andato ad al-Jisr al-Abyad, quartiere a maggioranza cristiana e pro regime alla periferia di Damasco, e si è fatto saltare in aria. Il bilancio provvisorio delle vittime del nuovo attentato suicida in Siria è di 4 morti, tra cui una donna, e 17 feriti. Dalle fotografie pubblicate sul sito dell’agenzia di stampa Sana sembra che l’esplosione sia avvenuta a lato del marciapiede, zona dove in genere parcheggiano le macchine, davanti a quella che sembra una casetta a schiera.

Ancora sconosciuti i motivi del gesto. L’attentatore ha colpito il giorno dopo l’annuncio da parte dell’Onu che il presidente siriano Bashar al Assad «aveva autorizzato crimini di guerra e crimini contro l’umanità nel suo Paese». È quanto è stato appurato nel corso dell’inchiesta condotta dall’Alto commissario Navi Pillay sulle violazioni dei diritti umani in Siria. Le prove raccolte dalle Nazioni Unite indicano responsabilità «al più alto livello del governo, incluso il capo dello Stato».

Il prossimo appuntamento formale per discutere di Siria tra i grandi del mondo sarà il 22 gennaio, in occasione della Conferenza di pace convocata a Ginevra dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Alla conferenza parteciperanno sia il governo siriano che l’opposizione, per la prima volta dall’inizio del conflitto. Ai due lati dello stesso tavolo.

Lucia Maffei