I missili dell'aviazione siriana sono caduti su Arsal, località al confine tra Siria e Libano (Fonte: Al Jazeera)

Missili siriani sul territorio libanese. Sarebbero caduti lunedì 18 marzo, quando l’aviazione di Damasco ha bombardato postazioni ribelli posizionate oltre i confini nazionali del Libano. Testimoni citati dall’emittente del Qatar Al Jazeera non riportano vittime, ma non mancano le reazioni internazionali.

Gli Stati Uniti hanno confermato l’incidente, descrivendolo come “una violazione di sovranità inaccettabile”. La Francia, storica alleata del Libano, ha infatti subito condannato il bombardamento attraverso il portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Philippe Lalliot.

L’attacco è avvenuto dopo l’ultimatum lanciato quattro giorni fa da Damasco, quando l’esercito siriano aveva minacciato di attaccare i ribelli anche nelle loro postazioni oltre confine.

Nel frattempo, la Coalizione nazionale, l’organo politico che all’estero rappresenta l’opposizione a Bashar Al Assad, ha eletto Ghassan Hitto, cittadino americano di origini siriane, premier ad interim dell’opposizione siriana.

Nato a Damasco cinquant’anni fa, Ghassan Hitto ha trascorso gli ultimi venticinque negli Stati Uniti, dove fino all’anno scorso ha lavorato come manager nel campo delle telecomunicazioni. In passato, in seguito agli attentati dell’11 Settembre, ha sostenuto la causa dei cittadini islamici nel Consiglio per le relazioni Americo-Islamiche. Le sue origini siriane e la cittadinanza americana ne hanno fatto un candidato sostenuto da Whashington, che come condizione necessaria all’invio di armi all’Esercito Siriano Libero aveva posto l’elezione di un leader dell’opposizione.

Le sfide che il nuovo premier siriano dovrà affrontare sono molte, inclusa la diffidenza degli stessi combattenti, critici nei confronti di un premier politico che non è presente sul campo. Tra le principali preoccupazioni del nuovo leader, ci sono la formazione del governo e la scarsa notorietà di Hitto tra la popolazione siriana.

Carlo Marsilli