Un numero imprecisato di civili è intrappolato sotto le macerie di due edifici residenziali ad Aleppo, crollati in seguito al bombardamento aereo da parte di elicotteri del regime di Damasco. Lo riferiscono testimoni oculari presenti sul posto, nel quartiere di Maadi, sulla strada della moschea Maqamat. Le palazzine, dove vivevano numerose famiglie, sono crollate e sono ora in corso operazioni di soccorso alla ricerca di eventuali superstiti. Ancora non si conosce il numero di morti e feriti. Solo nella giornata del 28 gennaio in Siria sono morte almeno 209 persone, lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il tutto mentre a Ginevra, governo e ribelli stanno discutendo sul futuro del Paese.
Intanto, la Gran Bretagna accoglierà in via temporanea centinaia – 500, secondo il quotidiano The Independent – di rifugiati siriani. Lo ha annunciato il vice premier Nick Clegg, precisando che verrà data la priorità a donne e bambini, vittime di violenze sessuali e torture, anziani e disabili.
Si parlerà della situazione siriana anche in Iran, dove il premier turco Recep Tayyip Erdogan è in visita ufficiale, la prima dopo l’insediamento del nuovo presidente iraniano Hassan Rohani. La sunnita Turchia e l’Iran sciita sono in attrito soprattutto per la guerra civile siriana, con Ankara che accoglie i ribelli mentre Teheran resta il principale alleato del presidente Bashar Al Assad.
Maria Chiara Furlò