epa04034752 A handout photograph made available on 21 January 2014 by the United Nations Relief and Works Agency (UNRWA) shows the destructed Yarmouk refugee camp in Damascus, Syria. The Palestinian Authority announced on 18 January 2014 it had finally been able to send in 200 food packages inside Yarmouk refugee camp, south of Damascus, after many failed attempts to deliver food supplies to the thousands of people besieged for months. Yarmouk is the largest of the Palestinian refugee camps in Syria, where more than 160,000 refugees lived until December 2012. Most have now fled the camp after armed rebel groups entered it, provoking retaliation from Syrian troops.  EPA/UNITED NATIONS/HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALESUn numero imprecisato di civili è intrappolato sotto le macerie di due edifici residenziali ad Aleppo, crollati in seguito al bombardamento aereo da parte di elicotteri del regime di Damasco. Lo riferiscono testimoni oculari presenti sul posto, nel quartiere di Maadi, sulla strada della moschea Maqamat. Le palazzine, dove vivevano numerose famiglie, sono crollate e sono ora in corso operazioni di soccorso alla ricerca di eventuali superstiti. Ancora non si conosce il numero di morti e feriti. Solo nella giornata del 28 gennaio in Siria sono morte almeno 209 persone, lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il tutto mentre a Ginevra, governo e ribelli stanno discutendo sul futuro del Paese.

Intanto, la Gran Bretagna accoglierà in via temporanea centinaia – 500, secondo il quotidiano The Independent – di rifugiati siriani. Lo ha annunciato il vice premier Nick Clegg, precisando che verrà data la priorità a donne e bambini, vittime di violenze sessuali e torture, anziani e disabili.

Si parlerà della situazione siriana anche in Iran, dove il premier turco Recep Tayyip Erdogan è in visita ufficiale, la prima dopo l’insediamento del nuovo presidente iraniano Hassan Rohani. La sunnita Turchia e l’Iran sciita sono in attrito soprattutto per la guerra civile siriana, con Ankara che accoglie i ribelli mentre Teheran resta il principale alleato del presidente Bashar Al Assad.

Maria Chiara Furlò