L’ultima volta, nell’aprile 2021, era stata relegata su un divano, a distanza di sicurezza accanto a due uomini: il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il capo del Consiglio dell’Ue, Charles Michel. Quasi un anno dopo dal caso diplomatico di Ankara, noto a tutti come “sofagate“, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dovuto subire un altro sgarbo, questa volta da Abubakhar Jeje Odongo, ministro degli Esteri ugandese. Il 20 febbraio, Odongo non ha degnato di uno sguardo von der Leyen, durante il vertice dei Paesi dell’Unione e dell’Africa a Bruxelles. Come tutti i leader africani presenti, Odongo, prima di mettersi in posa per le foto di rito, avrebbe dovuto salutare prima l’ex ministra della difesa tedesca, poi Michel e infine il presidente francese Emmanuel Macron. Non tanto per galanteria, quanto perché i presenti erano disposti in modo tale che vor der Leyen fosse la prima a ricevere. Ma così non è stato. Odongo ha tirato dritto, stringendo la mano agli unici due uomini presenti.
La reazione dei colleghi – Nonostante il gesto abbia suscitato indignazione nell’opinione pubblica e spinga a pensare a un eterno ritorno dell’uguale, qualcosa è cambiato. Dopo aver sorriso ai riflettori, Macron e Michel hanno fatto un cenno a Odongo, alludendo alla presenza di una signora che non era lì per errore. Il leader francese e il capo del Consiglio – memore delle proprie mancanze in quel di Ankara -, hanno pensato bene di rimettere le cose al loro posto. Un gesto doveroso, prima ancora che apprezzabile. In ogni caso, ciò non è bastato a smuovere la coscienza di Odongo, che si è limitato a una parola di saluto e a un mezzo inchino, che a quel punto aveva perso la funzione a cui è solitamente associato: il rispetto.
Ugandan Foreign Minister Abubakhar Jeje Odongo appeared to ignore EU Commission President Ursula von der Leyen at an official reception in Brussels pic.twitter.com/vMP0iAwtW2
— Reuters (@Reuters) February 19, 2022
Il precedente in Turchia – Il vertice nella capitale turca del 2021 serviva a riallacciare i rapporti tra l’Unione europea e il Paese della Mezzaluna. Un proposito che nulla poté al cospetto del maschilismo istituzionale. Di fronte a Erdogan e Michel che avevano occupato le uniche due sedie presenti, von der Leyen rimase senza parole. Nel video, diventato virale in poco tempo, si vede il capo del Consiglio Ue prendere posto accanto al presidente turco, non curandosi dell’assenza di una terza sedia riservata alla collega. «Ehm…», fu la risposta sbigottita della presidente della Commissione, che rassegnata si sedette sul divano, a due metri da chi decideva le sorti della politica internazionale. Una scena che destò polemiche. Tuttavia, le accuse europee furono rispedite al mittente dal ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu: «Abbiamo subito accuse e attacchi ingiusti, la Turchia non è un Paese che riceve ospiti per la prima volta. Il protocollo è stato rispettato alla lettera e non abbiamo mai fatto mancare la nostra ospitalità, in questa come in tutte le altre occasioni. Durante l’incontro di due giorni fa le sedie sono state disposte secondo i desiderata espressi nella riunione che precede l’incontro».