“Un’arrogante Italia”: il titolo del tabloid indo-britannico Mail Today, come molti altri apparsi sui quotidiani indiani oggi, sembra rispecchiare l’animo di New Delhi nei confronti del nostro Paese per il mancato rientro dei marò nello Stato del Kerala.

“È completamente inaccettabile”, rilancia Sonia Gandi, politica italiana naturalizzata indiana e attuale presidente del Congresso Nazionale Indiano, il partito di governo. Anche per lei, come già dichiarato dal Presidente indiano Manmohan Singh, “le autorità italiane hanno violato tutte le regole dei rapporti diplomatici”. Per la Gandhi l’India “deve fare tutto quello che è nelle sue possibilità per riportarli indietro”. Lo ha detto oggi al termine di un vertice con i massimi dirigenti del partito, sottolineando che “l’atteggiamento di sfida del governo italiano sulla questione dei due marò e il suo tradimento di un impegno con la nostra Corte Suprema sono completamente inaccettabili”. “Nessuno può pensare di sottovalutare l’India”, ha concluso, lanciando un monito a sua volta.

La crisi diplomatica si è aperta l’11 marzo, quando la Farnesina ha bloccato la partenza dei fucilieri dall’Italia dove erano rientrati temporaneamente per votare alle elezioni nazionali, grazie al permesso della Corte Suprema Indiana. La decisione è stata comunicata come decisiva con una nota al ministero degli Esteri indiano. Il 18 gennaio la Corte Suprema Indiana aveva confermato la giurisdizione del proprio Paese e chiesto di costituire un “tribunale speciale” per due marò. Un passaggio vietato dalla Costituzione italiana e dalle norme per il “processo giusto” previste da trattati internazionali.

La reazione di New Delhi al gesto, in realtà, è venuta molto prima delle parole di Sonia Gandhi. Da quattro giorni l’ambasciatore italiano Daniele Mancini è di fatto stato preso in “ostaggio” , dopo che i giudici gli hanno comunicato il divieto di espatrio fino alla data della prossima udienza della Corte suprema. Il presidente della stassa, Altamas Kabirha, ha rinviato al 2 aprile ogni decisione sul mancato rientro, chiarendo di non volersi esprimere fino alla scadenza del permesso dei marò il 22 marzo. Per Kabirha il nostro ambasciatore ha “automaticamente perso il diritto all’immunità” per la sua complicità.

“È una triste disputa tra due Paesi con cui abbiano buoni e amichevoli rapporti. Speriamo in una rapida soluzione e nell’allentamento delle tensioni” ha dichiarato oggi Christopher Prentice, ambasciatore inglese a Roma, a margine del convegno Una nuova era in Somalia. “In passato la Gran Bretagna si è spesa, con i suoi buoni uffici, per aiutare i Paesi amici a trovare un accordo”, ha ricordato senza aggiungere altri dettagli.

Il 18 marzo l’Europa si era guardata dall’intromettersi nella questione: l’Unione Europea “non fa parte della disputa legale” tra l’Italia e l’India, e perciò “non puù prendere posizione nel merito degli argomenti legali riguardanti la sostanza del caso”, aveva dichiarato la responsabile degli affari esteri dell’Unione Catherine Ashton, asuspicando a una soluzione amichevole nell’ambito del diritto internazionale.

I fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono stati arrestati il 19 febbraio dell’anno scorso. Sono accusati dallo stato del Kerala di aver ucciso, scambiandoli per pirati, due pescatori in acque internazionali. Da allora erano in India in attesa di giudizio.

Eva Alberti