Mentre proseguono le trattative sull’amnistia tra la maggioranza di governo e Junts per Catalunya (il partito indipendentista catalano di Carles Puidgemont), l’esecutivo di Pedro Sánchez si trova a fare i conti con uno scandalo di corruzione. L’inchiesta è stata battezzata “caso Koldo” dal nome del principale indagato, Koldo García, che all’epoca dei fatti era consigliere dell’ex ministro socialista José Luis Ábalos. Al centro delle indagini ci sono presunte tangenti sulla fornitura di mascherine durante il periodo della pandemia. Nonostante Ábalos non risulti attualmente tra gli indagati, il Partito socialista (Psoe) ha già chiesto le sue dimissioni dall’incarico di deputato.

Le accuse – Secondo gli inquirenti García avrebbe approfittato del suo ruolo di consigliere del ministro Ábalos a beneficio dell’impresa Soluzioni di Gestione, a cui è stato affidato l’incarico di fornire mascherine ad alcuni enti pubblici in seguito allo scoppio della pandemia. Grazie all’appalto, assegnato tramite una procedura d’urgenza, l’azienda è passata da un fatturato di 0 euro nel 2019 a quasi 54 milioni di euro nel 2020. In cambio il consigliere avrebbe intascato pagamenti ingenti negli anni successivi, che secondo le accuse corrispondono a commissioni illegali pagategli dagli imprenditori riconoscenti per l’affare. Tra i documenti degli inquirenti compare anche il nome di Ábalos, che potrebbe aver svolto un ruolo di intermediario nella vicenda. Il Psoe ha chiesto da subito le sue dimissioni dall’incarico di deputato, ma l’ex ministro ha negato il suo coinvolgimento ed è passato al gruppo misto nel Parlamento spagnolo.