Il cuore di ferro di Pittsburgh, la seconda città della Pennsylvania e una delle più grandi dell’America Settentrionale per attività industriali, ha ripudiato Donald Trump. Il candidato democratico Conor Lamb ha battuto l’avversario repubblicano nelle elezioni speciali della 18esima circoscrizione dello Stato per aggiudicarsi un seggio alla Camera. Una vittoria di misura e con un probabile riconteggio di voti. Ma ha vinto, battendo i repubblicani in un distretto dove vincevano dal 2003 e dove Donald Trump aveva ottenuto il 20 per cento in più di Hillary Clinton nelle elezioni del 2016.
Vittoria di misura – Conor Lamb ha superato Rick Saccone di soli 627 voti e il candidato repubblicano ha annunciato di voler chiedere un riconteggio dei voti. Una mossa che però non può nascondere la sconfitta del partito del presidente in una delle zone dove era più forte. Dopo Alabama, Virginia e New Jersey, ora la vittoria in Pennsylvania conferma l’impressione di una crisi repubblicana. Un risultato che per i democratici significa molto: a novembre si terranno le elezioni di mid-term per rinnovare la Camera dei deputati, un terzo del Senato e molti governatori e i democratici sperano in un ribaltamento di forze (al momento i repubblicani hanno la maggioranza in tutto il Congresso).
Chi è Lamb – Ex Marine, procuratore federale, 33 anni. Conor Lamb è un moderato alla sua prima elezione politica che si è presentato come un “pensatore indipendente”, che non supporterà la candidatura di Nancy Pelosi come rappresentante democratica alla Camera e che ha minimizzato i legami con il suo partito. Sostenitore di alcuni temi dem come i diritti sindacali e della giustizia economica, ha posizioni conservatrici in fatti di armi, dazi e aborto. Ben lontano dai candidati preferiti dall’ala progressista del partito, la stampa americana si chiede se il suo approccio non possa diventare un modello per quei democratici che vogliono sfidare i repubblicani negli stati tradizionalmente blu, come l’Arkansas, il Kansas e lo Utah.
Il 18esimo distretto – La zona, che comprende gran parte dei sobborghi meridionali di Pittsburgh, era considerata, fino ad ora, una roccaforte del presidente, tanto che nel 2014 e nel 2016 i democratici non avevano presentato neanche un candidato per le elezioni al Congresso. Un’economia in crisi, basata principalmente su miniere e impianti siderurgici, una popolazione costituita per il 95,8 per cento da bianchi, per lo più operai che vivono per l’84 per cento nelle città: il distretto sembrava avere tutte le caratteristiche necessarie ad assicurare una vittoria repubblicana, nel cuore della Rust Belt, la cosiddetta ‘cintura arrugginita’ industriale tra i Grandi laghi e il Midwest. E invece, il prossimo rappresentante al Congresso – fino a novembre 2018 – sarà il democratico Lamb, dopo che il predecessore repubblicano Tim Murphy, eletto otto volte dal 2003, ha rassegnato le dimissioni nell’ottobre 2017.