Cleveland Police Shoot BoyUn ragazzino sta giocando per strada con una pistola finta. Un uomo, impaurito, chiama il 911. Tra la telefonata e l’arrivo della polizia passa una quindicina di minuti. Dall’auto scendono due agenti che intimano tre volte al giovane di alzare le mani, dopodiché sparano.

Siamo a Cleveland, Ohio, è sabato 22 novembre. La vittima, un 12enne afro-americano, si chiama Tamir Rice e il video, rilasciato dalla polizia su richiesta della famiglia, mostra che Timothy Loehmann, 26 anni, e Frank Garmback, 46, hanno aperto il fuoco dopo pochi secondi. “Riteniamo che la tragedia si sarebbe potuta evitare – ha commentato la signora Rice – e che il poliziotto abbia reagito troppo rapidamente”.


La pubblicazione del filmato non contribuisce certo a placare le proteste che continuano a percorrere gli Stati Uniti dopo la decisione di martedì del Gran Giurì di non incriminare l’agente Darren Wilson, il poliziotto che ad agosto uccise il 18enne nero Michael Brown a Ferguson, Missouri. Tra la cittadina alle porte di Saint Louis e altre 170 città statunitensi, sono ormai 400 le persone arrestate nel corso di manifestazioni, mentre continuano su Twitter gli appelli delle star a boicottare il Black Friday (la giornata dei grandi sconti che apre la stagione natalizia), tramite gli hashtag #notonedime (neanche un centesimo) e #boycottBlackfriday. Dal re dell’hip-hop Russell Simmons all’attrice Kat Graham, molti anche a Hollywood hanno invitato i loro follower al boicottaggio.

Di fronte a una mobilitazione così vasta, persino le parole del Presidente Barack Obama, che non più tardi di mercoledì aveva invitato alla calma, sembrano vane.

Emiliano Mariotti