Amanda Berry, al centro, riunita con con la sorella (sx) dopo dieci anni di prigionia (France-Presse/Getty Images)

Tre rapimenti mai risolti, un mistero durato dieci anni, tre fratelli indagati. Si è conclusa con una chiamata al 911 la prigionia di Amanda Berry, Gina De Jesus e Michelle Knight, tre donne tra i 14 e i 32 anni scomparse negli ultimi dieci anni a Cleveland, in Ohio, e rimaste rinchiuse per tutto questo tempo in uno scantinato sulle sponde del Lago Erie.

Le autorità statunitensi stanno svelando alcuni particolari della vicenda, conclusa ieri grazie ad una telefonata alla polizia della Berry. Un testimone ha riferito di aver visto Amanda uscire gridando dalla casa di Ariel Castro, un autista di autobus di 52 anni, chiedendo l’intervento della polizia con una telefonata.

Le accuse nei confronti di Castro e dei suoi due fratelli di 50 e 54 anni non sono state ancora formalizzate, mentre le tre donne si trovano ora in ospedale, dove stanno riabbracciando i parenti ed effettuando i controlli di rito.

Le poche miglia che separano la casa di Castro dai luoghi dei rapimenti ha stupito gli inquirenti, che negli anni hanno proceduto all’arresto di sospetti rivelatisi poi innocenti. La madre di Amanda Berry è scomparsa nel 2006, dopo tre anni di ricerche che ne hanno minato la salute.

Carlo Marsilli