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Ancora una sparatoria negli Stati Uniti. Alle 6.30 del mattino (ora locale) di mercoledì 26 maggio un uomo ha fatto irruzione e aperto il fuoco a San Jose, California, nella sede della Valley Transportation Authority (VTA), l’azienda del trasporto pubblico della zona. Otto le persone rimaste uccise, imprecisato il numero dei feriti fra cui uno in condizioni gravissime. L’aggressore si poi è tolto la vita. Lui e le sue vittime erano tutti dipendenti della VTA. «Donne e uomini che hanno supportato la nostra comunità durante questa pandemia. Si sono presentate al lavoro ogni giorno in quanto lavoratori essenziali, anche mettendo la rischio la loro salute», ha detto durante una conferenza stampa il sindaco di San Jose Sam Liccardo. «A queste persone e alle loro famiglie dobbiamo tanto, dobbiamo fare tutto il possibile per dargli il supporto di cui hanno bisogno». Le forze dell’ordine sono ancora alla ricerca di un movente.

Il killer – Samuel Cassidy, 57 anni, lavorava alla VTA dal 2012, prima come meccanico, poi nella manutenzione di sottostazioni. Prima di muoversi verso la sede dell’azienda, l’uomo ha dato fuoco alla propria casa dove polizia locale e federale hanno trovato esplosivi e benzina. Appena saputo dell’arrivo delle forze dell’ordine sul luogo della sparatoria, Cassidy si è sparato, come riportato dagli agenti accorsi sul luogo e dallo sceriffo della contea di Santa Clara Laurie Smith.
Un ritratto completo del killer ha iniziato a emergere dalle parole delle persone che conoscevano l’uomo. Un vicino di Cassidy, Dough Suh, raggiunto dal “San Jose Mercury News”, ha detto che l’uomo era “strano”, “cattivo” e poco socievole. Mentre Cecilia Nelms, ex moglie dell’assassino, sentita dall’Associated Press, ha raccontato che Cassidy era stato in terapia per depressione, aveva un brutto temperamento e diceva spesso di voler uccidere le persone con cui lavorava: «Non credevo dicesse sul serio. Fino a oggi». Nelms, divorziata da Cassidy da 2005, non aveva contatti con l’uomo da 13 anni.

Le vittime – I nomi delle otto persone uccise durante la sparatoria sono stati resi noti dopo l’identificazione del coroner della Contea di Santa Clara. Il più giovane, Adrian Balleza, aveva 29 anni, Jose Dejesus Hernandez III e Taptejdeep Singh, ne avevano 35 e 36. Michael Joseph Rudometkin, 40, Paul Delacruz Megia, 42, Timothy Michael Romo, 49. Fino ad arrivare a Abdolvahab Alaghmandan e Lars Kepler Lane, che di anni ne avevano entrambi 63. Il sindaco di San Jose Sam Liccardo ha detto alla CNN che molto probabilmente le vittime conoscevano bene il loro assassino.

Le armi da fuoco negli Stati Uniti – Secondo il “San Jose Mercury News”, quella di ieri è stata la più letale sparatoria nella Bay Area dal 1993, quando 8 persone e il loro assassino morirono a San Francisco nel grattacielo al 101 di California Street. Quello della larga diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti resta un problema legislativo e culturale che miete ogni anno migliaia di vittime di ogni età ed estrazione sociale. Nel 2019 sono stati 14.400 gli omicidi da arma da fuoco, quasi i tre quarti di quelli avvenuti in tutto il Paese. E un tweet del 3 maggio diffuso sul profilo del Gun Violence Archive segnala che le morti nei primi quattro mesi del 2021 sarebbero già 6.300, mentre per il 2020 l’associazione conta circa 20mila vittime.