Obama Asean

Il Sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, Il presidente Usa Barack Obama, il Primo ministro cambogiano Hun Sen e il Premier cinese Wen Jiabao al 21° Summit dell'Asean

Al termine di un viaggio storico, che l’ha già portato in Thailandia e Myanmar, Barack Obama è arrivato in Cambogia nella serata di lunedì, diventando il primo presidente americano a visitare il paese asiatico.

Atterrato nella capitale Phnom Penh, Obama ha incontrato il primo ministro Hun Sen per un colloquio riservato, al termine del quale non è stata organizzata una conferenza stampa. Secondo fonti della Casa Bianca, Obama ha incoraggiato Hun Sen, da trent’anni a capo di un governo autoritario, a rilasciare i detenuti politici, interrompere la confisca delle terre e indire libere elezioni. Da parte sua, Hun Sen ha difeso l’operato del proprio governo, pur ribadendo l’intenzione di rafforzare le relazioni tra Cambogia e Stati Uniti. Secondo Ben Rodhes, vice-consigliere per la sicurezza nazionale di Obama, il presidente americano ha spiegato come le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali rappresentino un impedimento per l’obiettivo di rapporti più stretti tra i due Paesi.

Le organizzazioni per i diritti umani temono che la visita di Obama possa essere utilizzata da Hun Sen per legittimare il proprio operato. Anche per rispondere a queste critiche, la Casa Bianca ha precisato che Obama non si sarebbe recato in Cambogia se il paese asiatico non avesse ospitato il vertice dell’Asean (l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico), che si è aperto martedì.

Durante il colloquio col Primo ministro cambogiano, Obama ha presentato le recenti evoluzioni del regime birmano come esempio positivo da seguire. Poche ore prima di incontrare Hu Sen, Obama aveva abbracciato Aung San Suu Kyi, la storica leader dell’opposizione birmana, nella sua vecchia casa-prigione. Primo presidente americano anche a varcare i confini del Myanmar, nazione che da 50 anni vive sotto una dittatura militare, Obama ha incontrato anche il suo omologo birmano, Thein Sein. Il rapporto tra i due Paesi è strategico e le riforme intraprese nell’ultimo anno e mezzo dalla ex Birmania sono il frutto dell’allineamento del Myanmar al fianco degli Stati Uniti, impegnati a consolidare la propria influenza nella penisola indocinese, per contrastare quella della confinante Cina.

Carlo Marsilli
Antonio Soggia