Dovrebbe formarsi domani, venerdì 18 gennaio, il nuovo governo svedese, al termine di uno stallo che dura dalle elezioni del 9 settembre scorso. Merito dell’accordo di grande coalizione raggiunto tra Socialdemocratici, Verdi, Partito di Centro e Liberali, con l’appoggio esterno garantito dall’astensione del partito di Sinistra. Sarà così riconfermato primo ministro il leader socialdemocratico Stefan Löfven, che non avrà però una maggioranza stabile alla quale affidarsi. Se l’accordo dovesse fallire resta un ultimo tentativo di investitura a disposizione prima del ritorno alle urne.

L’accordo – I socialdemocratici erano già alleati dei Verdi nella precedente legislatura, e hanno negoziato per settimane con il Centro e i Liberali. È stata raggiunta un’intesa che prevede un taglio delle tasse, la riforma del mercato del lavoro e la ridefinizione della politica di assegnazione degli alloggi da parte del governo. Il leader della Sinistra, Jonas Sjöstedt, ha comunque ribadito che il futuro di questo governo è nelle mani del suo partito e che voterà contro ogni proposta ritenuta di destra.

I risultati del voto di settembre – A settembre i blocchi tradizionali di centrosinistra e centrodestra avevano ottenuto 143 e 144 seggi, insufficienti a formare un governo di maggioranza. Il partito xenofobo di estrema destra dei Democratici Svedesi aveva raggiunto il traguardo dei 62 seggi, diventando così fondamentale negli equilibri del nuovo parlamento svedese. Il rifiuto di entrambe le coalizioni di allearsi con l’estrema destra ha però paralizzato la situazione per mesi.

I tentativi precedenti – Il primo a cercare di formare un governo dopo il voto di settembre era stato il segretario del partito Moderato Ulf Kristersson, insieme alla sua coalizione chiamata Alleanza, formata da Moderati, Liberali, Centro e Cristiano Democratici. Il suo tentativo è però naufragato a metà novembre: quando ha cercato di ottenere il supporto dei Democratici Svedesi gli alleati hanno respinto l’accordo. Sempre a novembre, la leader del Partito di Centro Annie Lööf ha cercato di formare un governo, senza riuscirci. Il 14 dicembre è stata la volta dei Socialdemocratici, che hanno cercato di ottenere invano la fiducia in parlamento. Dopo questo tentativo, l’11 gennaio sono partiti i negoziati fra i partiti di centrodestra e il partito Socialdemocratico, per i quali è stata decisiva proprio l’apertura della Lööf.

L’anomalia della Grande coalizione di minoranza – Nel parlamento svedese, chiamato Riksdag, siedono 349 deputati. Non era mai successo prima che l’investitura di un primo ministro fosse respinta. Così come è un’anomalia la formazione di una Grande coalizione di minoranza in un Paese tradizionalmente governato dai blocchi di centrosinistra e centrodestra. La frammentazione è un fattore comune a quello di altri Stati dell’Unione europea come Germania e Spagna, polarizzati fra i partiti tradizionali e i nuovi partiti di rottura, di estrema destra e spesso populisti.