«Un cessate il fuoco in Ucraina nel 2025 è possibile e io mi auguro che la pace si avvicini, ma è troppo presto parlare di peace keeper»: con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la guerra tra Russia e Ucraina dopo le recenti dichiarazioni di Zelensky. Il presidente ucraino ha dichiarato che, per riprendere i territori invasi della Crimea e del Donbass, l’esercito non possiede le forze necessarie: una frase che tanti giornali hanno riportato come segno di resa quando in realtà si tratta di una richiesta d’aiuto all’Europa e a chi, da febbraio 2022, ha aiutato a difendere il territorio ucraino. Tajani ha valutato la situazione militare alla luce delle recenti dichiarazioni dei leader europei: in tanti hanno affrontato il tema dei “peacekeeper

Il ministro degli Esteri Tajani (Ansa)

Il commento di Tajani – Sono stati Donald Tusk, presidente polacco ed Emmanuel Macron, omologo francese, ad aprire il dibattito durante il bilaterale del 12 dicembre. Tajani ha risposto all’eventualità di mandare un contingente sostenendo che il primo obiettivo è la pace ed «è prematuro parlare di qualsiasi iniziativa del giorno dopo». Se Macron sostiene che i peacekeeperservano per raggiungere la tregua, l’Unione Europea sembra restìa all’ipotesi se prima questa tregua non avviene. «Si valuterà, valuteranno i capi di Stato e di governo, ma intanto adesso vediamo cosa accade, se e quando si concluderà la guerra. È importante che Stati Uniti ed Europa lavorino insieme, e con l’Ucraina, per raggiungere una pace giusta che non significhi una resa dell’Ucraina», ha aggiunto Tajani.

Crosetto e Orban – Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato un eventuale dispiegamento di forze sul suolo ucraino: «Io spero di parlare di pace, di peacekeeping il prima possibile in Ucraina, ma anche a Gaza e in Libano». Ha aperto a una disponibilità non solo per il conflitto tra Russia e Ucraina ma anche per quello mediorientale, dove i caschi blu sono attualmente impiegati nelle missioni in Libano.
Anche il presidente ungherese Viktor Orban ha parlato della conclusione della guerra. Tuttavia, dato che dall’inizio delle ostilità la sua posizione è stata filorussa, il suo concetto di pace non combacia necessariamente copn quello degli altri  lòeader europei.. «Se presenterò il piano di pace a Zelensky? Il piano di pace è sul tavolo, prendere o lasciare, è una proposta semplice, niente di complicato, è una proposta per non lasciare morire migliaia di ragazzi e effettuare uno scambio di prigionieri», ha dichiarato al margine della riunione dei Patrioti a Bruxelles. «É una tregua di Natale come ce ne sono state nella prima guerra mondiale», ha concluso il leader ungherese.