Tassare i più ricchi per finanziare le autostrade, i ponti e gli aeroporti della nuova America. È questa la ricetta economica di Hillary Clinton per mantenere il ciclo economico positivo iniziato sotto l’amministrazione Obama.

Tasse. Più entrate per le casse dello Stato con la nuova aliquota, l’ottava, al 43,6% per i redditi sopra i 5 milioni. Secondo il Tax Policy Center, istituto indipendente di analisi sulle politiche fiscali, il budget federale aumenterebbe di 1400 miliardi in 10 anni. Nuove tasse anche per le società di Wall Street che fanno operazioni rischiose e hanno un alto numero di transazioni.

Infrastrutture. Il futuro dell’America passa dal rilancio delle sue infrastrutture. Clinton ha promesso di investire 250 miliardi nei prossimi cinque anni. Una nuova banca federale, nata per sostenere i finanziamenti privati, gestirebbe altri 25 miliardi, anche grazie al ricavato di specifiche obbligazioni municipali, i Build America Bonds,

Welfare. <<Parità di genere>> sarà la parola d’ordine dell’amministrazione Clinton. Leggi per combattere le discriminazioni sul posto di lavoro e trasparenza totale sugli stipendi. L’obiettivo è che uomini e donne guadagnino le stesse cifre. Scelta rivoluzionaria quella di introdurre nel Paese del niente ferie, siamo statunitensi fino a 12 settimane di congedo parentale pagato e altre 12 in caso di malattia. Propria o di un parente.

Università e salario minimo. Hillary propone un aumento del salario minimo federale a 15 dollari l’ora, Dal 2009 è fermo a 7,25. Dal programma politico di Bernie Sanders, Clinton ha ereditato la proposta di non far pagare le tasse universitarie a chi non se lo può permettere. Le famiglie che guadagnano meno di 85 mila dollari l’anno potrebbero mandare i loro figli nei community college statunitensi senza dover pagare un dollaro. Previste anche delle penalità per gli atenei che vanno in bancarotta a causa dei debiti non pagati dagli studenti.

Economia internazionale e trattati. Nafta sì, Cafta e TTP no. Clinton ha promesso di rivedere il trattato con Messico e Canada, attivo dal 1994. Nessun futuro invece per il patto economico con i paesi del centro america e quello con gli Stati del Pacifico. La Clinton ha dichiarato di non voler riconoscere alla Cina lo status di economia di mercato.