E’ di almeno 15 feriti, di cui 2 gravi, il bilancio dell’attentato che nella mattinata di mercoledì ha colpito un autobus a Tel Aviv. L’esplosione si è verificata nel pieno centro della città israeliana, lungo la via Shaul Hamelech, a pochi passi dal Tribunale e dalla base militare Kyria. La polizia esclude che si sia trattato di un attentato suicida e ipotizza che la deflagrazione sia stata provocata da un ordigno abbandonato all’interno dell’autobus. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, le forze dell’ordine sono alla ricerca di 2 sospetti attentatori. I feriti sono stati trasportati al Sourasky Medical Center di Tel Aviv.
Fawzi Barhum, portavoce di Hamas, ha dichiarato che l’attentato di Tel Aviv rappresenta “la naturale reazione all’aggressione israeliana di Gaza”, senza tuttavia rivendicarne la paternità. “Avevamo avvertito nei giorni scorsi della eventualità di attentati in Israele, tanto più mentre i nostri civili continuano a morire” ha aggiunto Barhum. Le reazioni delle autorità israeliane sono attese dopo la riunione che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha convocato d’urgenza con 9 ministri del suo governo.
Con l’inizio dell’operazione “Colonna di nuvola” a Gaza, avviata dall’esercito dello Stato ebraico il 14 novembre, la polizia israeliana aveva ricevuto solo informazioni di carattere generale sulla possibilità di attentati. “Abbiamo subito rafforzato i pattugliamenti ai posti di blocco con la Cisgiordania, ma non avevamo informazioni specifiche riguardo Tel Aviv” ha dichiarato al proposito Shuki Zisso, un comandante della polizia di Tel Aviv.
L’attentato rischia di vanificare gli sforzi della diplomazia internazionale per arrivare ad una tregua nel conflitto di Gaza. Fallito per ora il tentativo di interrompere le ostilità, proseguono gli sforzi del segretario di Stato americano Hillary Clinton, che ha incontrato il premier israeliano Netanyahu e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen. Mercoledì 21 è previsto l’incontro con il presidente Mohamed Morsi. Sull’altro fronte, il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha ammesso che l’appoggio di Teheran a Hamas è anche “militare”. Il coinvolgimento dell’Iran nel conflitto in corso era già emerso nei giorni scorsi, quando missili di fabbricazione iraniana erano stati lanciati su Tel Aviv.
Carlo Marsilli
Antonio Soggia